Biopolitica è un termine non facile da definire, che indica in prima approssimazione quell’insieme di saperi e tecniche gestionali utili al governo delle popolazioni. Governare le popolazioni significa governare la società intesa come un insieme di esseri viventi di cui va protetta e migliorata la salute e il benessere in senso lato. La biopolitica può essere definita, in tal senso, come una forma estesa di medicina sociale. I saperi cui attinge la biopolitica includono le scienze della vita – dalla medicina alla biologia – ma anche altre discipline scientifiche quali la demografia, l’urbanistica, l’economia e non da ultimo la psicologia. Questo concetto di biopolitica è grossomodo quello impiegato da Michel Foucault, cui si devono i primi studi significativi in quest’ambito. Dopo Foucault, il termine biopolitica ha assunto significati ulteriori, associati a prospettive filosofiche assai diversificate, talvolta abbastanza astratte e lontane dalla realtà, o comunque lontane dall’originaria impostazione di Foucault. Non è esagerato dire che oggi esistono tanti significati di biopolitica quanti sono gli studiosi che se ne occupano. Per quanto mi riguarda, preferisco attenermi al concetto di partenza. Cercherò però anche di spiegare, molto in breve, perché le analisi di Foucault, benché fondamentali, non siano più sufficienti a spiegare che cosa sta accadendo oggi. Non è che Foucault peccasse di intelligenza. Il problema semmai è che la realtà del suo tempo, la società di cinquant’anni fa, era profondamente diversa da quella odierna.
La biopolitica nell'era del Green Pass
Davide Tarizzo
2022-01-01
Abstract
Biopolitica è un termine non facile da definire, che indica in prima approssimazione quell’insieme di saperi e tecniche gestionali utili al governo delle popolazioni. Governare le popolazioni significa governare la società intesa come un insieme di esseri viventi di cui va protetta e migliorata la salute e il benessere in senso lato. La biopolitica può essere definita, in tal senso, come una forma estesa di medicina sociale. I saperi cui attinge la biopolitica includono le scienze della vita – dalla medicina alla biologia – ma anche altre discipline scientifiche quali la demografia, l’urbanistica, l’economia e non da ultimo la psicologia. Questo concetto di biopolitica è grossomodo quello impiegato da Michel Foucault, cui si devono i primi studi significativi in quest’ambito. Dopo Foucault, il termine biopolitica ha assunto significati ulteriori, associati a prospettive filosofiche assai diversificate, talvolta abbastanza astratte e lontane dalla realtà, o comunque lontane dall’originaria impostazione di Foucault. Non è esagerato dire che oggi esistono tanti significati di biopolitica quanti sono gli studiosi che se ne occupano. Per quanto mi riguarda, preferisco attenermi al concetto di partenza. Cercherò però anche di spiegare, molto in breve, perché le analisi di Foucault, benché fondamentali, non siano più sufficienti a spiegare che cosa sta accadendo oggi. Non è che Foucault peccasse di intelligenza. Il problema semmai è che la realtà del suo tempo, la società di cinquant’anni fa, era profondamente diversa da quella odierna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.