Nel saggio si prendono in esame i rapporti tra il Regno longobardo, negli anni del governo di Liutprando (712-744), e il periferico Ducato di Benevento, corrispondenti alla successione di cinque duchi, Romualdo (II), Gregorio, Audelhais, Go¬descalco e Gisulfo (II), a coprire il periodo 706-751. Un arco cronologico nel quale si accentuano e in parte si rifunzionalizzano – grazie anche a un contesto generale che favoriva rinnovate, benché sempre fluide, alleanze – alcune linee di tendenza emerse già nei decenni precedenti, sia interne che esterne all’area beneventana. Queste ultime erano in gran parte condivise con gli altri Ducati longobardi, ma nel distretto meridionale esse si presentano particolarmente condi¬zionate dai suoi caratteri peculiari e strutturali, che ne avevano articolato un fisionomia, favorita dalla lontananza geo¬grafica dalla ‘capitale’ Pavia, natu¬ralmente resistente all’influenza diretta del potere regio. Ci si è concentrati, dunque, sulla dialettica tra il controllo regio sulla successione dei duchi e sul loro operare, nell’ottica di un più generale obiettivo di disciplinamento dei quadri isti¬tuzionali dei territori del regno, e le spinte di autonomia del Ducato; quest’ultimo riuscì a ritagliarsi una sua autonomia nel mu¬tevole gioco di alleanze dell’età liutprandina, esprimendo una società complessa e disomogenea alla ricerca di nuovi spazi di manovra e di azione, oscillando, nelle dinamicità delle sue posizioni, tra la fedeltà alla stirpe ducale e una volontà autonomistica che, in diversi momenti, ebbe la meglio sulla voca¬zione legittimistica.

Liutprando e il Ducato di Benevento

Amalia Galdi
2024-01-01

Abstract

Nel saggio si prendono in esame i rapporti tra il Regno longobardo, negli anni del governo di Liutprando (712-744), e il periferico Ducato di Benevento, corrispondenti alla successione di cinque duchi, Romualdo (II), Gregorio, Audelhais, Go¬descalco e Gisulfo (II), a coprire il periodo 706-751. Un arco cronologico nel quale si accentuano e in parte si rifunzionalizzano – grazie anche a un contesto generale che favoriva rinnovate, benché sempre fluide, alleanze – alcune linee di tendenza emerse già nei decenni precedenti, sia interne che esterne all’area beneventana. Queste ultime erano in gran parte condivise con gli altri Ducati longobardi, ma nel distretto meridionale esse si presentano particolarmente condi¬zionate dai suoi caratteri peculiari e strutturali, che ne avevano articolato un fisionomia, favorita dalla lontananza geo¬grafica dalla ‘capitale’ Pavia, natu¬ralmente resistente all’influenza diretta del potere regio. Ci si è concentrati, dunque, sulla dialettica tra il controllo regio sulla successione dei duchi e sul loro operare, nell’ottica di un più generale obiettivo di disciplinamento dei quadri isti¬tuzionali dei territori del regno, e le spinte di autonomia del Ducato; quest’ultimo riuscì a ritagliarsi una sua autonomia nel mu¬tevole gioco di alleanze dell’età liutprandina, esprimendo una società complessa e disomogenea alla ricerca di nuovi spazi di manovra e di azione, oscillando, nelle dinamicità delle sue posizioni, tra la fedeltà alla stirpe ducale e una volontà autonomistica che, in diversi momenti, ebbe la meglio sulla voca¬zione legittimistica.
2024
9788868093266
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