Intorno al 1053, a séguito di un decennio di lavoro, Papias terminò la sua opera più importante, l’Elementarium doctrinae (e)rudimentum, il primo lessico latino nel quale fu sperimentato il metodo derivatorio, innestato sulla tradizionale arte glossografica che aveva raggiunto la sua massima espressione con il Liber glossarum. Fu forse proprio per la sua architettura innovativa e per l’ordito di fonti eterogenee che l’opera rappresentò uno degli strumenti enciclopedici privilegiati da lessicografi, grammatici e maestri di scuola delle generazioni successive, che ne favorirono la circolazione fino in età umanistica. Costituiscono una testimonianza tangibile della fortuna dell’opera i 147 testimoni manoscritti attualmente noti e le quattro edizioni a stampa pubblicate nell’arco di un ventennio (1476, 1485, 1491, 1496) sotto la direzione del milanese Bonino Mombrizio. Gli studi sulla tradizione dell’Elementarium, avviati il secolo scorso dal fondamentale lavoro di Violetta de Angelis, trovano in questo volume un nuovo apporto nella prima elaborazione di due stemmi, ciascuno per ogni redazione (ß e a), a partire dall’analisi del testo della lettera L, qui pubblicato per la prima volta. L’edizione, preceduta da uno studio introduttivo di carattere filologico, è corredata da un apparato critico e delle fonti, nonché da indici dettagliati che consentono al lettore il rapido reperimento di lemmi notevoli e di glosse affini registrate in sezioni diverse del testo.

Papia. Elementarium. Littera L. Edizione critica a cura di Francesca Artemisio

Francesca Artemisio
2024

Abstract

Intorno al 1053, a séguito di un decennio di lavoro, Papias terminò la sua opera più importante, l’Elementarium doctrinae (e)rudimentum, il primo lessico latino nel quale fu sperimentato il metodo derivatorio, innestato sulla tradizionale arte glossografica che aveva raggiunto la sua massima espressione con il Liber glossarum. Fu forse proprio per la sua architettura innovativa e per l’ordito di fonti eterogenee che l’opera rappresentò uno degli strumenti enciclopedici privilegiati da lessicografi, grammatici e maestri di scuola delle generazioni successive, che ne favorirono la circolazione fino in età umanistica. Costituiscono una testimonianza tangibile della fortuna dell’opera i 147 testimoni manoscritti attualmente noti e le quattro edizioni a stampa pubblicate nell’arco di un ventennio (1476, 1485, 1491, 1496) sotto la direzione del milanese Bonino Mombrizio. Gli studi sulla tradizione dell’Elementarium, avviati il secolo scorso dal fondamentale lavoro di Violetta de Angelis, trovano in questo volume un nuovo apporto nella prima elaborazione di due stemmi, ciascuno per ogni redazione (ß e a), a partire dall’analisi del testo della lettera L, qui pubblicato per la prima volta. L’edizione, preceduta da uno studio introduttivo di carattere filologico, è corredata da un apparato critico e delle fonti, nonché da indici dettagliati che consentono al lettore il rapido reperimento di lemmi notevoli e di glosse affini registrate in sezioni diverse del testo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4901838
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