L’autore, dopo aver rappresentato come la povertà da lavoro affligga anche i lavoratori autonomi, si sofferma sulla necessità di estendere loro la tutela riservata tradizionalmente al lavoro subordinato. Parte dalla difficoltà di ricondurre ad unità le svariate forme di estrinsecazione dell’autonomia, soffermandosi sull’adeguatezza del compenso disposta dalla Carta costituzionale oltre che dalle disposizioni codicistiche sul contratto d’opera. Prosegue, analizzando le proposte legislative avvicendatesi sul tema per, poi, passare al vaglio, sia pure in estrema sintesi, per sole ragioni di economicità della trattazione, i settoriali interventi legislativi in materia. Conclusivamente, immagina ed auspica una tutela, universalistica, che risenta dell’eco costituzionale, del lavoro in tutte le sue forme.
La povertà del lavoratore autonomo e il miraggio di un compenso equo
Marco Capece
2025
Abstract
L’autore, dopo aver rappresentato come la povertà da lavoro affligga anche i lavoratori autonomi, si sofferma sulla necessità di estendere loro la tutela riservata tradizionalmente al lavoro subordinato. Parte dalla difficoltà di ricondurre ad unità le svariate forme di estrinsecazione dell’autonomia, soffermandosi sull’adeguatezza del compenso disposta dalla Carta costituzionale oltre che dalle disposizioni codicistiche sul contratto d’opera. Prosegue, analizzando le proposte legislative avvicendatesi sul tema per, poi, passare al vaglio, sia pure in estrema sintesi, per sole ragioni di economicità della trattazione, i settoriali interventi legislativi in materia. Conclusivamente, immagina ed auspica una tutela, universalistica, che risenta dell’eco costituzionale, del lavoro in tutte le sue forme.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.