A distanza di sette anni questo volume si presenta in una nuova veste editoriale necessaria, purtroppo, a documentare l’accelerazione e la diffusione di quei processi di concentrazione fondiaria (land concentration) e di accaparramento delle risorse naturali (land grabbing), già definiti neocolonialismo, oggi esasperati dal neoimperialismo finanziario esploso in questi ultimi anni. Invasioni e guerre, non solo economiche, condotte da Stati più forti a danno dei più deboli, instabilità geopolitiche interne, alimentate da governi corrotti, accumuli esorbitanti di capitali e criptovalute da investire in beni immobili, hanno prepotentemente riportato la terra, quale elemento catalizzatore di tutti gli interessi speculativi presenti e futuri, al centro delle dinamiche planetarie. L’accaparramento fondiario sta compromettendo i quadri ambientali, economici, sociali, politici e culturali sia nei paesi depredati, dove genera fame e indigenza, alimentando flussi migratori forzati, sia nei paesi predatori, dove emergono altrettanto drammatiche sperequazioni, disparità e crisi sociali. Torniamo ad occuparci, pertanto, di tali scandalose problematiche con accresciuta angoscia e con la stessa documentata consapevolezza dell’impegno scientifico cui siamo chiamati in quanto geografi, convinti che sia nostra responsabilità informare attraverso attività di ricerca paragonabili a un chiaro atto politico, cogente per il raggiungimento di quella giustizia sociale da cui, solo, potrà derivare la pace in ogni angolo del nostro pianeta.
I predatori della terra. Neoimperialismo, emergenze ambientali, crisi climatiche
De Felice, Pierluigi
2025
Abstract
A distanza di sette anni questo volume si presenta in una nuova veste editoriale necessaria, purtroppo, a documentare l’accelerazione e la diffusione di quei processi di concentrazione fondiaria (land concentration) e di accaparramento delle risorse naturali (land grabbing), già definiti neocolonialismo, oggi esasperati dal neoimperialismo finanziario esploso in questi ultimi anni. Invasioni e guerre, non solo economiche, condotte da Stati più forti a danno dei più deboli, instabilità geopolitiche interne, alimentate da governi corrotti, accumuli esorbitanti di capitali e criptovalute da investire in beni immobili, hanno prepotentemente riportato la terra, quale elemento catalizzatore di tutti gli interessi speculativi presenti e futuri, al centro delle dinamiche planetarie. L’accaparramento fondiario sta compromettendo i quadri ambientali, economici, sociali, politici e culturali sia nei paesi depredati, dove genera fame e indigenza, alimentando flussi migratori forzati, sia nei paesi predatori, dove emergono altrettanto drammatiche sperequazioni, disparità e crisi sociali. Torniamo ad occuparci, pertanto, di tali scandalose problematiche con accresciuta angoscia e con la stessa documentata consapevolezza dell’impegno scientifico cui siamo chiamati in quanto geografi, convinti che sia nostra responsabilità informare attraverso attività di ricerca paragonabili a un chiaro atto politico, cogente per il raggiungimento di quella giustizia sociale da cui, solo, potrà derivare la pace in ogni angolo del nostro pianeta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.