L’aggiramento dei principi costituzionali nella redazione della fattispecie incriminatrice (in particolare della tassatività-determinatezza) finisce per delegare alla giurisprudenza l’individuazione della portata del tipo criminoso. Non sono poche le questioni che un tale meccanismo solleva; si pensi, ad esempio: a) ad una sorta di ‘sostituzione’ del giudice al legislatore con evidenti ricadute sul principio della separazione dei poteri; b) ai rischi di oscillazioni ermeneutiche; c) allo svuotamento della categoria del Tatbestand della fondamentale funzione politico-criminale essendo, quest’ultima, asservita alla realizzazione dell’istanza legalistica del nullum crimen. Il ‘rimodellamento’ giurisprudenziale del tipo criminoso pone in risalto un’altra questione, di non secondaria importanza, che attiene alla conoscibilità/prevedibilità del comando giuridico soprattutto quando intervengono situazioni di mutamento giurisprudenziale, seppure motivate dalla necessità di sopperire ad una situazione di inerzia legislativa ovvero di correggere, di modificare o di prendere le distanze da una precedente opzione interpretativa considerata - successivamente – insoddisfacente e non più condivisibile.

Il contributo della Corte di legittimità nella definizione del ‘tipo criminoso’ e i rischi di sopravvenuto mutamento giurisprudenziale in malam partem: l’esempio dell’inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.).

Telesca Mariangela
2024

Abstract

L’aggiramento dei principi costituzionali nella redazione della fattispecie incriminatrice (in particolare della tassatività-determinatezza) finisce per delegare alla giurisprudenza l’individuazione della portata del tipo criminoso. Non sono poche le questioni che un tale meccanismo solleva; si pensi, ad esempio: a) ad una sorta di ‘sostituzione’ del giudice al legislatore con evidenti ricadute sul principio della separazione dei poteri; b) ai rischi di oscillazioni ermeneutiche; c) allo svuotamento della categoria del Tatbestand della fondamentale funzione politico-criminale essendo, quest’ultima, asservita alla realizzazione dell’istanza legalistica del nullum crimen. Il ‘rimodellamento’ giurisprudenziale del tipo criminoso pone in risalto un’altra questione, di non secondaria importanza, che attiene alla conoscibilità/prevedibilità del comando giuridico soprattutto quando intervengono situazioni di mutamento giurisprudenziale, seppure motivate dalla necessità di sopperire ad una situazione di inerzia legislativa ovvero di correggere, di modificare o di prendere le distanze da una precedente opzione interpretativa considerata - successivamente – insoddisfacente e non più condivisibile.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4911783
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