In una breve nota a corredo della raccolta di versi Nubi, Domenico Rea dichiarò di considerare quei suoi testi, scritti nel corso di decenni, alla stregua di “schizzi” e di “note” a margine del lavoro di scrittore in prosa; un “umile omaggio all’inimitabile arte della poesia riservata a pochi eletti”. E, tuttavia, l’esercizio poetico lo accompagnò lungo tutto il corso della sua vita, con voci diverse: Rea fu, infatti, autore di poesie dalla fanciullezza fino alla maturità; fu avidissimo lettore-critico di opere in versi, antiche e moderne, italiane e straniere; fu recensore di poesia e amico di poeti (Ungaretti, Quasimodo, Montale, De Libero, Betocchi, Kerouac, Ginsberg). Dalla “primissima scoperta” – testimoniata con i componimenti giovanili – fino ai testi della maturità (d’impegno e d’ispirazione ‘civile’ o ai più leggeri d’argomento conviviale) la poesia di Rea può essere letta – così felicemente ebbe a dire Mario Stefanile – come “cerchio e misura” comuni a tutta la sua cifra stilistica; “l’altra faccia” dello scrittore
"Andavo a piedi scalzi in questa fiaba.Domenico Rea poeta, lettore-critico e recensore di poesia"
Vincenzo Salerno
2025
Abstract
In una breve nota a corredo della raccolta di versi Nubi, Domenico Rea dichiarò di considerare quei suoi testi, scritti nel corso di decenni, alla stregua di “schizzi” e di “note” a margine del lavoro di scrittore in prosa; un “umile omaggio all’inimitabile arte della poesia riservata a pochi eletti”. E, tuttavia, l’esercizio poetico lo accompagnò lungo tutto il corso della sua vita, con voci diverse: Rea fu, infatti, autore di poesie dalla fanciullezza fino alla maturità; fu avidissimo lettore-critico di opere in versi, antiche e moderne, italiane e straniere; fu recensore di poesia e amico di poeti (Ungaretti, Quasimodo, Montale, De Libero, Betocchi, Kerouac, Ginsberg). Dalla “primissima scoperta” – testimoniata con i componimenti giovanili – fino ai testi della maturità (d’impegno e d’ispirazione ‘civile’ o ai più leggeri d’argomento conviviale) la poesia di Rea può essere letta – così felicemente ebbe a dire Mario Stefanile – come “cerchio e misura” comuni a tutta la sua cifra stilistica; “l’altra faccia” dello scrittoreI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.