La “via dell’Io”. Il bambino autoattivo di Klaus Mollenhauer

Considering childhood beyond a long prevailing nursing vision leads us to rediscover pedagogical perspectives and authors that offer some useful reflections and suggestions in order to encourage education styles and profiles of teachers and educators completely fitting the real nature of infancy. In this regard, German pedagogy has always run ahead and this is what this paper is going to look at by revisiting an author, Klaus Mollenhauer, now a classic of Pädagogik but not very known in Italy, and his essay on child education from 1983, “Forgotten Connections. On Culture and Upbringing”. A particular attempt will be made to introduce Mollenhauer’s dynamic idea of education acts, centred on a self-active child, who firstly educates himself, sustained by appropriate educating gestures on the way of the Self.

Pensare l’infanzia al centro di un’educazione che superi la visione assistenzialista a lungo prevalente ci porta a riscoprire autori e prospettive pedagogiche capaci di offrire riflessioni e suggerimenti utili a promuovere stili educativi e profili di maestri ed educatori corrispondenti appieno alla natura dell’età infantile. A tal proposito, oggi come ieri la pedagogia tedesca appare foriera di idee ed è a questa che il presente contributo intende guardare attraverso la riscoperta di Klaus Mollenhauer, ormai un classico della Pädagogik, sconosciuto ai più in Italia, e del suo celebre saggio del 1983 “Vergessene Zusammenhänge. Über Kultur und Erziehung”, dedicato all’educazione del bambino. In particolare, si cercherà di introdurre la visione dinamica degli atti educativi elaborata da Mollenhauer, al cui fulcro si colloca un bambino autoattivo, primo agente della propria educazione, sostenuto nel cammino di autoformazione dell’Io da adeguati gesti educanti.