La classe dei verbi d’apparenza costituisce una delle principali strategie evidenziali in italiano. Al suo interno sono annoverati alcuni verbi sintagmatici di movimento con la particella fuori. La nostra ipotesi è che le caratteristiche azionali di questi ultimi li rendano adatti non solo a codificare valori evidenziali, ma anche la sorpresa del parlante, ovvero valori mirativi. Il nostro obiettivo è offrire una prima analisi di questi verbi sintagmatici per verificare se esprimano sia evidenzialità che miratività, e in che rapporto siano queste due categorie nella classe dei verbi d’apparenza. La ricerca, condotta su 200 occorrenze delle costruzioni impersonali di questi verbi su itTenTen20, rivela che essi esprimono sia significati evidenziali che mirativi, e che gli elementi del contesto rendono possibile mettere in primo piano alternativamente uno dei due significati. Inoltre, la loro natura azionale e, più in generale, le loro caratteristiche semantiche li qualificano come verbi di “apparizione” piuttosto che di “apparenza”, e ciò suggerisce la necessità di ridiscutere la strutturazione interna della classe dei verbi d’apparenza

Ai confini tra evidenzialità e miratività: usi d’apparenza dei verbi sintagmatici di movimento con fuori

Flavio Pisciotta
2025

Abstract

La classe dei verbi d’apparenza costituisce una delle principali strategie evidenziali in italiano. Al suo interno sono annoverati alcuni verbi sintagmatici di movimento con la particella fuori. La nostra ipotesi è che le caratteristiche azionali di questi ultimi li rendano adatti non solo a codificare valori evidenziali, ma anche la sorpresa del parlante, ovvero valori mirativi. Il nostro obiettivo è offrire una prima analisi di questi verbi sintagmatici per verificare se esprimano sia evidenzialità che miratività, e in che rapporto siano queste due categorie nella classe dei verbi d’apparenza. La ricerca, condotta su 200 occorrenze delle costruzioni impersonali di questi verbi su itTenTen20, rivela che essi esprimono sia significati evidenziali che mirativi, e che gli elementi del contesto rendono possibile mettere in primo piano alternativamente uno dei due significati. Inoltre, la loro natura azionale e, più in generale, le loro caratteristiche semantiche li qualificano come verbi di “apparizione” piuttosto che di “apparenza”, e ciò suggerisce la necessità di ridiscutere la strutturazione interna della classe dei verbi d’apparenza
2025
9788897657750
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4914816
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