Leonardo Sinisgalli è all’apice del suo successo quando riceve da S. Andrea di Badia Calavena (Vr) una cartolina in busta chiusa. È un’incisione di Carmela Marana, accompagnata da un testo del maestro Gianni Faè, che racconta di un giornalino scolastico e di incisioni riguardanti le macchine. Sinisgalli, poeta, narratore, saggista, documentarista, pubblicitario, fondatore di riviste (stava dirigendo «Civiltà delle macchine» per conto della Finmeccanica), critico d’arte, si incuriosisce. Nasce una corrispondenza. E quando riceve, alla fine di maggio del 1954, tre pacchetti contenenti il giornalino e le linoleografie sulle macchine, conquistato dalla bellezza delle incisioni di questi bambini, dedica loro, nel numero di luglio di «Civiltà delle macchine», un lungo e documentato articolo dal titolo “La scuola veronese”. Cosa accade? Il “poeta famoso”, entusiasta dei piccoli incisori, dona alla scuola un piccolo torchio per la stampa e una cassetta di caratteri mobili, per rendere meno faticosa e rudimentale la stampa del giornalino. A maggio 1955, il maestro e i bambini dimostrano tutta la loro gratitudine a Sinisgalli. A sorpresa, illustrano e pubblicano, in soli due esemplari, Quattro poesie di Leonardo Sinisgalli. Sinisgalli risponde con un articolo su «Il Mondo» di Pannunzio e sfida il maestro a far illustrare dai suoi piccoli incisori i grandi poeti italiani. La scuola di Gianni Faè, “Piccola Europa”, in breve tempo, diventa famosissima, in Italia e all’estero. Se ne interessano la stampa, italiana ed estera, la radio e la televisione. I loro disegni vengono apprezzati e premiati nei concorsi scolastici nazionali. Oltre a I bambini e le macchine (cartella pubblicata dalle Edizioni del Gatto di Franco Riva con venti disegni, gennaio 1956), gli scolari, incidono cinque raffinate cartelle da collezione per La Stella Alpina di Novara (novembre 1955), a corredo delle liriche di Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Leonardo Sinisgalli e Giuseppe Ungaretti. Questa rinnovata e più ricca edizione si è resa necessaria, perché i nuovi documenti messi a disposizione dagli eredi di Gianni Faè, Vanni Scheiwiller e Franco Riva, hanno consentito una migliore ricostruzione della verità storica di quella fantastica avventura, fornendo ulteriori dettagli sui protagonisti e sul contesto geografico e storico, letterario e artistico, sulle motivazioni e sulle scelte, colmando lacune e illuminando retroscena.
Leonardo Sinisgalli e i bambini incisori Storia di un torchio, di un maestro (Gianni Faè), di una scuola (Piccola Europa) e di un borgo (Sant’Andrea di Badia Calavena) negli anni Cinquanta
biagio russo
2025
Abstract
Leonardo Sinisgalli è all’apice del suo successo quando riceve da S. Andrea di Badia Calavena (Vr) una cartolina in busta chiusa. È un’incisione di Carmela Marana, accompagnata da un testo del maestro Gianni Faè, che racconta di un giornalino scolastico e di incisioni riguardanti le macchine. Sinisgalli, poeta, narratore, saggista, documentarista, pubblicitario, fondatore di riviste (stava dirigendo «Civiltà delle macchine» per conto della Finmeccanica), critico d’arte, si incuriosisce. Nasce una corrispondenza. E quando riceve, alla fine di maggio del 1954, tre pacchetti contenenti il giornalino e le linoleografie sulle macchine, conquistato dalla bellezza delle incisioni di questi bambini, dedica loro, nel numero di luglio di «Civiltà delle macchine», un lungo e documentato articolo dal titolo “La scuola veronese”. Cosa accade? Il “poeta famoso”, entusiasta dei piccoli incisori, dona alla scuola un piccolo torchio per la stampa e una cassetta di caratteri mobili, per rendere meno faticosa e rudimentale la stampa del giornalino. A maggio 1955, il maestro e i bambini dimostrano tutta la loro gratitudine a Sinisgalli. A sorpresa, illustrano e pubblicano, in soli due esemplari, Quattro poesie di Leonardo Sinisgalli. Sinisgalli risponde con un articolo su «Il Mondo» di Pannunzio e sfida il maestro a far illustrare dai suoi piccoli incisori i grandi poeti italiani. La scuola di Gianni Faè, “Piccola Europa”, in breve tempo, diventa famosissima, in Italia e all’estero. Se ne interessano la stampa, italiana ed estera, la radio e la televisione. I loro disegni vengono apprezzati e premiati nei concorsi scolastici nazionali. Oltre a I bambini e le macchine (cartella pubblicata dalle Edizioni del Gatto di Franco Riva con venti disegni, gennaio 1956), gli scolari, incidono cinque raffinate cartelle da collezione per La Stella Alpina di Novara (novembre 1955), a corredo delle liriche di Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Leonardo Sinisgalli e Giuseppe Ungaretti. Questa rinnovata e più ricca edizione si è resa necessaria, perché i nuovi documenti messi a disposizione dagli eredi di Gianni Faè, Vanni Scheiwiller e Franco Riva, hanno consentito una migliore ricostruzione della verità storica di quella fantastica avventura, fornendo ulteriori dettagli sui protagonisti e sul contesto geografico e storico, letterario e artistico, sulle motivazioni e sulle scelte, colmando lacune e illuminando retroscena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


