Luis Sepúlveda, scrittore e militante politico cileno, ha sempre raccontato assai poco della sua esperienza personale, raramente ha rilasciato interviste su questo tema e anche gli appunti di viaggio, veri e propri testimoni della filosofia di vita dell’autore indispensabili per «comprendere il senso della condizione di uomo, e la comprensione del senso della condizione di artista». Eppure, afferma che i suoi scritti non devono essere considerati «una sorta di congiura con l’Alzheimer» e che non era nelle sue intenzioni «scrivere un libro di memorie». Nei suoi romanzi, però, ricorrono molto spesso aspetti autobiografici, ritorna il dolore sordo per i compagni morti, la storia dei diversi protagonisti e quella dello scrittore si sovrappongono. Una sorta di biografia scritta in terza persona, affidata a personaggi fantastici; una quinta nella quale vero e verosimile si fondono nella vita e nei romanzi, la prima si nasconde nei secondi, i protagonisti dei racconti rappresentano aspetti della vita reale del loro autore. Nomi, date, avvenimenti, ricorrenze ricompongono un vissuto del quale lo scrittore non parla mai direttamente, o lo fa sempre in riferimento di fatti esterni, come, ad esempio, l’arresto di Augusto Pinochet Ugarte in Gran Bretagna nel 1998, o la decisione della Corte Suprema cilena di processare il dittatore (2005). Nei suoi personaggi – una sorta di alter ego dell’autore – rivivono la vita quotidiana, le esperienze di lotta, i drammi di un militante cileno.

Narrare il trauma in terza persona: richiami autobiografici nei romanzi di Luis Sepúlveda

Giuseppe D'Angelo
2025

Abstract

Luis Sepúlveda, scrittore e militante politico cileno, ha sempre raccontato assai poco della sua esperienza personale, raramente ha rilasciato interviste su questo tema e anche gli appunti di viaggio, veri e propri testimoni della filosofia di vita dell’autore indispensabili per «comprendere il senso della condizione di uomo, e la comprensione del senso della condizione di artista». Eppure, afferma che i suoi scritti non devono essere considerati «una sorta di congiura con l’Alzheimer» e che non era nelle sue intenzioni «scrivere un libro di memorie». Nei suoi romanzi, però, ricorrono molto spesso aspetti autobiografici, ritorna il dolore sordo per i compagni morti, la storia dei diversi protagonisti e quella dello scrittore si sovrappongono. Una sorta di biografia scritta in terza persona, affidata a personaggi fantastici; una quinta nella quale vero e verosimile si fondono nella vita e nei romanzi, la prima si nasconde nei secondi, i protagonisti dei racconti rappresentano aspetti della vita reale del loro autore. Nomi, date, avvenimenti, ricorrenze ricompongono un vissuto del quale lo scrittore non parla mai direttamente, o lo fa sempre in riferimento di fatti esterni, come, ad esempio, l’arresto di Augusto Pinochet Ugarte in Gran Bretagna nel 1998, o la decisione della Corte Suprema cilena di processare il dittatore (2005). Nei suoi personaggi – una sorta di alter ego dell’autore – rivivono la vita quotidiana, le esperienze di lotta, i drammi di un militante cileno.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4928396
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