Il contributo compie, in primis, talune riflessioni sull’incidenza della Direttiva Ecodesign, in particolare sul divieto di distruzione dei capi invenduti e sull’obbligo della patente digitale del prodotto a cui le imprese sono chiamate a conformarsi nell’ambito del progetto europeo di sviluppo di una moda sostenibile. Viene portato poi ad esempio, tra i processi di economia circolare, il fenomeno dell’upcycling, evidenziandone, attraverso l’analisi di casi giurisprudenziali, le frizioni con le regole della proprietà intellettuale, che si rivelano inadeguate per un’economia circolare. Muovendo da tali riflessioni vengono poi avanzate proposte che mirano, da un lato, a non pregiudicare la tutela della proprietà intellettuale e della concorrenza leale e, dall’altro, a promuovere un modello di economia circolare.
Sostenibilità nella moda : nuove prospettive e frizioni post regolamento ecodesign
VALENTINA BARELA
2025
Abstract
Il contributo compie, in primis, talune riflessioni sull’incidenza della Direttiva Ecodesign, in particolare sul divieto di distruzione dei capi invenduti e sull’obbligo della patente digitale del prodotto a cui le imprese sono chiamate a conformarsi nell’ambito del progetto europeo di sviluppo di una moda sostenibile. Viene portato poi ad esempio, tra i processi di economia circolare, il fenomeno dell’upcycling, evidenziandone, attraverso l’analisi di casi giurisprudenziali, le frizioni con le regole della proprietà intellettuale, che si rivelano inadeguate per un’economia circolare. Muovendo da tali riflessioni vengono poi avanzate proposte che mirano, da un lato, a non pregiudicare la tutela della proprietà intellettuale e della concorrenza leale e, dall’altro, a promuovere un modello di economia circolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


