La convinzione che la scientia iuris sia scienza specialistica rappresenta un cardine della History of Roman Legal Science di F. Schulz. In realtà, l’immagine di una giurisprudenza chiusa nel suo isolamento lascia il posto a quella di una giurisprudenza incline alle più varie sollecitazioni derivanti da un contesto storico articolato e mosso e da valori culturali di volta in volta significanti: riuscire a rompere quel confine delineato dal grande studioso tedesco significa legittimare una prospettiva di osmosi e di interferenze entro cui il diritto, a vario titolo, resta coinvolto. L’intento è raccogliere dati e testimonianze che mostrino la pluralità degli interessi e delle questioni che hanno tenuto occupata la giurisprudenza sino agli albori del Principato. Possibile individuare tre percorsi riconducibili ad altrettanti saperi: lo storico-annalistico, il filologico-grammaticale, l’antiquario-sacrale. Se non è certo mancata, ai giuristi romani, la eterogeneità degli interessi culturali è mancata, forse, la visione d’insieme tale da favorire l’accorpamento delle tendenze entro precisi filoni di cultura e la consapevolezza delle imprescindibili interazioni col giuridico.
Per una storia della cultura dei giuristi repubblicani
D'ORTA, Maurizio
1987
Abstract
La convinzione che la scientia iuris sia scienza specialistica rappresenta un cardine della History of Roman Legal Science di F. Schulz. In realtà, l’immagine di una giurisprudenza chiusa nel suo isolamento lascia il posto a quella di una giurisprudenza incline alle più varie sollecitazioni derivanti da un contesto storico articolato e mosso e da valori culturali di volta in volta significanti: riuscire a rompere quel confine delineato dal grande studioso tedesco significa legittimare una prospettiva di osmosi e di interferenze entro cui il diritto, a vario titolo, resta coinvolto. L’intento è raccogliere dati e testimonianze che mostrino la pluralità degli interessi e delle questioni che hanno tenuto occupata la giurisprudenza sino agli albori del Principato. Possibile individuare tre percorsi riconducibili ad altrettanti saperi: lo storico-annalistico, il filologico-grammaticale, l’antiquario-sacrale. Se non è certo mancata, ai giuristi romani, la eterogeneità degli interessi culturali è mancata, forse, la visione d’insieme tale da favorire l’accorpamento delle tendenze entro precisi filoni di cultura e la consapevolezza delle imprescindibili interazioni col giuridico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.