E' questa la prima traduzione italiana del famoso "Natorp Bericht", e cioè del programma di ricerca con cui il giovane Martin Heidegger chiariva lo stato dei suoi studi su Aristotele. Come ricorda H. G. Gadamer, la lettura che il giovane Heidegger faceva di Aristotele avrebbe provocato una vera e propria rivoluzione. In questo testo, la problematica dell'autointerpretazione della vita e, cioè, dell'effettività dell'esserci, permette ad Heidegger di trasformare la fenomenologia trascendentale di Edmund Husserl nell'ermeneutica fenomenologica dell'effettività.L'interpretazione della vita effettiva nella sua tendenza deiettiva porta Heidegger ad individuare nell'esistenza solo una possibilità della vita effettiva stessa. L'esistenza è una possibilità che può realizzarsi solo grazie ad un contromovimento, opposto a quello della tendenza deiettiva. L'interpretazione di Aristotele, in particolare di Etica Nicomachea VI, Metafisica A 1 e 2, Fisica A, B, Γ 1-3 permette ad Heidegger di chiarificare come la vita, come vita umana, vita effettiva, è caratterizzata da tre movimenti, quello della poiesis, della praxis e della theoria, a cui corrispondono tre disposizioni che sono techne, phronesis e sophia. Le ultime due permettono di indagare le modalità della vita autentica, che si realizza nella prassi.
M. Heidegger, Interpretazioni fenomenologiche di Aristotele, con una Introduzione di H. G. Gadamer, Uno scritto "teologico" giovanile di Heidegger
CAMMAROTA, Gian Paolo;VITIELLO, Vincenzo
1990-01-01
Abstract
E' questa la prima traduzione italiana del famoso "Natorp Bericht", e cioè del programma di ricerca con cui il giovane Martin Heidegger chiariva lo stato dei suoi studi su Aristotele. Come ricorda H. G. Gadamer, la lettura che il giovane Heidegger faceva di Aristotele avrebbe provocato una vera e propria rivoluzione. In questo testo, la problematica dell'autointerpretazione della vita e, cioè, dell'effettività dell'esserci, permette ad Heidegger di trasformare la fenomenologia trascendentale di Edmund Husserl nell'ermeneutica fenomenologica dell'effettività.L'interpretazione della vita effettiva nella sua tendenza deiettiva porta Heidegger ad individuare nell'esistenza solo una possibilità della vita effettiva stessa. L'esistenza è una possibilità che può realizzarsi solo grazie ad un contromovimento, opposto a quello della tendenza deiettiva. L'interpretazione di Aristotele, in particolare di Etica Nicomachea VI, Metafisica A 1 e 2, Fisica A, B, Γ 1-3 permette ad Heidegger di chiarificare come la vita, come vita umana, vita effettiva, è caratterizzata da tre movimenti, quello della poiesis, della praxis e della theoria, a cui corrispondono tre disposizioni che sono techne, phronesis e sophia. Le ultime due permettono di indagare le modalità della vita autentica, che si realizza nella prassi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.