Le descrizioni di Roussel, particolarmente originali, annunciano un capovolgimento totale dei punti di riferimento e si rivelano di grande utilità per la definizione di oggetti e persone. Il presupposto del suo procedere sembra essere l’ostilità o, meglio, il sospetto che qualsivoglia prospettiva o visione, ancorata a un punto di osservazione fisso, arbitraria e ingannevole. Laddove lo sguardo non riesce più a scorgere forme definitive, perdendosi in un’analisi senza oggetto, l’immaginazione crea l’inesistente, disegna trame invisibili, difficili da comprendere. Ciò che attrae il narratore è il quotidiano, monotono eppure pieno di imprevisti, vuoto e amaramente deludente. Di conseguenza l’opera si arricchisce di elementi spesso trascurati: gli oggetti, la luce, il silenzio, il vuoto delle parole, che semplificano il processo di dilatazione semantica di segni e parole.
Raymond Roussel: dilatazione semantica di segni e parole
PELLEGRINO, ROSARIO
2013-01-01
Abstract
Le descrizioni di Roussel, particolarmente originali, annunciano un capovolgimento totale dei punti di riferimento e si rivelano di grande utilità per la definizione di oggetti e persone. Il presupposto del suo procedere sembra essere l’ostilità o, meglio, il sospetto che qualsivoglia prospettiva o visione, ancorata a un punto di osservazione fisso, arbitraria e ingannevole. Laddove lo sguardo non riesce più a scorgere forme definitive, perdendosi in un’analisi senza oggetto, l’immaginazione crea l’inesistente, disegna trame invisibili, difficili da comprendere. Ciò che attrae il narratore è il quotidiano, monotono eppure pieno di imprevisti, vuoto e amaramente deludente. Di conseguenza l’opera si arricchisce di elementi spesso trascurati: gli oggetti, la luce, il silenzio, il vuoto delle parole, che semplificano il processo di dilatazione semantica di segni e parole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.