La “Scuola medica salernitana” è stata l’istituzione più rappresentativa della storia medievale di Salerno e da tempo la storiografia è impegnata in un complesso lavoro di ricostruzione delle sue origini e del suo sviluppo. Una ricerca oggettivamente limitata, relativamente alle origini, dalla notoria carenza di fonti fino all’XI secolo, mentre una maggiore disponibilità di testimonianze si registra per i secoli successivi. Tuttavia la medicina salernitana appare caratterizzata sin dalle origini da spiccata multiculturalità, come sintesi ed espressione di molteplici componenti culturali. In questo saggio si propone una ricostruzione della sua storia, nella quale si dimostra come essa sia il riflesso della storia più generale della città, sicché non casualmente il periodo di massimo splendore della “Scuola” (i secoli XI-XIII) corrisponde a quello in cui Salerno raggiunge l’acme del suo prestigio politico ed economico. Segue una storia della numerosa comunità ebraica salernitana, le cui vicende riflettono – come per la “Scuola” – quelle più generali sia della città, sia dell’intero Mezzogiorno basso medievale, molto più di quanto finora la storiografia ha messo in rilievo; ed anche il numero e la fisionomia economica della comunità ebraica (non dissimile da quella di altre comunità analoghe meridionali) risentiranno della progressiva crisi che interesserà Salerno soprattutto nei secoli XIV e XV, quando gli Ebrei gradualmente tenderanno a spostarsi verso luoghi che potessero offrire loro maggiori possibilità. Un interessante punto di interconnessione tra la storia della “Scuola” e quella degli Ebrei di Salerno è la cosiddetta “Chronica Elini”, un testo leggendario che racconta le origini mitiche della città e della sua “Scuola”, nelle quali ha una parte fondamentale la componente ebraica. Una testimonianza interessante, mai oggetto di una sistematica analisi e per la quale manca a tutt’oggi un’adeguata edizione critica. Nell’ultima parte del saggio si proporrà un’interpretazione del testo che ipotizza una sua composizione relativamente tarda, come frutto di un tentativo di esaltare la prestigiosa storia della medicina di Salerno e la sua multiculturalità nel momento in cui la “Scuola” – e con essa la comunità ebraica – avevano consumato la loro crisi.

La «Scuola» medica salernitana, gli Ebrei e la Cronica Elini

GALDI, Amalia
2014-01-01

Abstract

La “Scuola medica salernitana” è stata l’istituzione più rappresentativa della storia medievale di Salerno e da tempo la storiografia è impegnata in un complesso lavoro di ricostruzione delle sue origini e del suo sviluppo. Una ricerca oggettivamente limitata, relativamente alle origini, dalla notoria carenza di fonti fino all’XI secolo, mentre una maggiore disponibilità di testimonianze si registra per i secoli successivi. Tuttavia la medicina salernitana appare caratterizzata sin dalle origini da spiccata multiculturalità, come sintesi ed espressione di molteplici componenti culturali. In questo saggio si propone una ricostruzione della sua storia, nella quale si dimostra come essa sia il riflesso della storia più generale della città, sicché non casualmente il periodo di massimo splendore della “Scuola” (i secoli XI-XIII) corrisponde a quello in cui Salerno raggiunge l’acme del suo prestigio politico ed economico. Segue una storia della numerosa comunità ebraica salernitana, le cui vicende riflettono – come per la “Scuola” – quelle più generali sia della città, sia dell’intero Mezzogiorno basso medievale, molto più di quanto finora la storiografia ha messo in rilievo; ed anche il numero e la fisionomia economica della comunità ebraica (non dissimile da quella di altre comunità analoghe meridionali) risentiranno della progressiva crisi che interesserà Salerno soprattutto nei secoli XIV e XV, quando gli Ebrei gradualmente tenderanno a spostarsi verso luoghi che potessero offrire loro maggiori possibilità. Un interessante punto di interconnessione tra la storia della “Scuola” e quella degli Ebrei di Salerno è la cosiddetta “Chronica Elini”, un testo leggendario che racconta le origini mitiche della città e della sua “Scuola”, nelle quali ha una parte fondamentale la componente ebraica. Una testimonianza interessante, mai oggetto di una sistematica analisi e per la quale manca a tutt’oggi un’adeguata edizione critica. Nell’ultima parte del saggio si proporrà un’interpretazione del testo che ipotizza una sua composizione relativamente tarda, come frutto di un tentativo di esaltare la prestigiosa storia della medicina di Salerno e la sua multiculturalità nel momento in cui la “Scuola” – e con essa la comunità ebraica – avevano consumato la loro crisi.
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