Gli obiettivi, i partecipanti e le procedure della raccolta dati. Gli obiettivi della raccolta dati sono stati: 1) utilizzare, in via sperimentale, la Batteria MT 16-19 (Cornoldi e Candela, 2015) quale strumento privilegiato sia per osservare se le norme statistiche per la fascia dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di II Grado risultino idonee anche all’uso della batteria con studenti universitari; 2) approfondire la condizione clinica degli studenti dell’Università di Salerno con DSA. Hanno preso parte alla valutazione clinica 10 studenti dislessici (M = 6, F = 4; età compresa tra i 19 e i 22 anni) dell’Ateneo Salernitano, frequentanti i corsi di studi di Economia (N = 3); Informatica (N = 2); Giurisprudenza (N = 2); Lettere (N = 1) e Ingegneria (N = 2). La selezione è avvenuta attraverso il loro libero accesso al Servizio di Ateneo Sportello di orientamento e di analisi dei bisogni, a cui gli studenti si sono rivolti per un supporto rispetto al loro metodo di studio. Sono state predisposte idonee condizioni di carattere ambientale, in modo da limitare la possibile influenza di fattori distraenti. La somministrazione è avvenuta in due incontri, in modo individuale. Sono state somministrate tutte e 10 le prove incluse nella Batteria MT 16-19, ovvero: – Lettura di brano; – Lettura di parole; – Lettura non parole; – Dettato di parole (in condizioni normale e di soppressione articolatoria); – Scrittura di numeri in lettere (in condizioni normale e di soppressione articolatoria); – Dettato di frasi con parole omofone non omografe; – Comprensione del testo (brani A e B). Per lo scoring dei dati si è utilizzato l’apposito software incluso nella Batteria, considerando la versione per il «clinico». A scopo di ricerca è stata utilizzata la versione «gruppo», qui discussa, che consente di elaborare complessivamente i dati dei partecipanti in un’ottica comparativa; per la restituzione al singolo studente, invece, è stato utilizzato il «Report» individuale (non discusso in questa sede). Risultati: . Dall’analisi dei profili clinici esaminati è possibile osservare come la Batteria MT 16-19, e le relative norme di riferimento per la fascia dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di II grado, possa costituire un valido strumento d’indagine anche nel complesso ambito della valutazione della Dislessia in età adulta. In particolare, risultano specialmente discriminatorie le prove in soppressione articolatoria, in quanto i processi di compensazione, che sovente si attualizzano, non appaiono essere sufficienti considerato che l’automatizzazione risulta incompleta. Relativamente al secondo obiettivo del nostro lavoro, ovvero l’approfondimento della condizione clinica degli studenti universitari con DSA, questi dati offrono, a nostro avviso un importante spunto di riflessione: confermando la persistenza della dislessia in età adulta (con coinvolgimento, seppure a livelli diversi, di entrambi i parametri «accuratezza» e «rapidità») e, segnalando pure le difficoltà relativamente alla comprensione di un testo, sottolineano l’importanza di ricorrere anche nel contesto universitario ad adeguate misure dispensative e strumenti compensativi. È, quindi, possibile concludere che un assessment condotto utilizzando la batteria MT 16-19 si configura come un utile contributo per la valutazione psicodiagnostica delle abilità di lettura e scrittura in età adulta. Competenze, queste, che restano compromesse e che potrebbero anche configurarsi come «fattori di rischio» rispetto al successo accademico.

L’utilità della batteria MT 16-19 per la valutazione clinica di studenti universitari con DSA: l’esperienza dell’Università di Salerno

D'ELIA, DANIELA;SAVARESE, Giulia;CARPINELLI, LUNA
2016-01-01

Abstract

Gli obiettivi, i partecipanti e le procedure della raccolta dati. Gli obiettivi della raccolta dati sono stati: 1) utilizzare, in via sperimentale, la Batteria MT 16-19 (Cornoldi e Candela, 2015) quale strumento privilegiato sia per osservare se le norme statistiche per la fascia dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di II Grado risultino idonee anche all’uso della batteria con studenti universitari; 2) approfondire la condizione clinica degli studenti dell’Università di Salerno con DSA. Hanno preso parte alla valutazione clinica 10 studenti dislessici (M = 6, F = 4; età compresa tra i 19 e i 22 anni) dell’Ateneo Salernitano, frequentanti i corsi di studi di Economia (N = 3); Informatica (N = 2); Giurisprudenza (N = 2); Lettere (N = 1) e Ingegneria (N = 2). La selezione è avvenuta attraverso il loro libero accesso al Servizio di Ateneo Sportello di orientamento e di analisi dei bisogni, a cui gli studenti si sono rivolti per un supporto rispetto al loro metodo di studio. Sono state predisposte idonee condizioni di carattere ambientale, in modo da limitare la possibile influenza di fattori distraenti. La somministrazione è avvenuta in due incontri, in modo individuale. Sono state somministrate tutte e 10 le prove incluse nella Batteria MT 16-19, ovvero: – Lettura di brano; – Lettura di parole; – Lettura non parole; – Dettato di parole (in condizioni normale e di soppressione articolatoria); – Scrittura di numeri in lettere (in condizioni normale e di soppressione articolatoria); – Dettato di frasi con parole omofone non omografe; – Comprensione del testo (brani A e B). Per lo scoring dei dati si è utilizzato l’apposito software incluso nella Batteria, considerando la versione per il «clinico». A scopo di ricerca è stata utilizzata la versione «gruppo», qui discussa, che consente di elaborare complessivamente i dati dei partecipanti in un’ottica comparativa; per la restituzione al singolo studente, invece, è stato utilizzato il «Report» individuale (non discusso in questa sede). Risultati: . Dall’analisi dei profili clinici esaminati è possibile osservare come la Batteria MT 16-19, e le relative norme di riferimento per la fascia dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di II grado, possa costituire un valido strumento d’indagine anche nel complesso ambito della valutazione della Dislessia in età adulta. In particolare, risultano specialmente discriminatorie le prove in soppressione articolatoria, in quanto i processi di compensazione, che sovente si attualizzano, non appaiono essere sufficienti considerato che l’automatizzazione risulta incompleta. Relativamente al secondo obiettivo del nostro lavoro, ovvero l’approfondimento della condizione clinica degli studenti universitari con DSA, questi dati offrono, a nostro avviso un importante spunto di riflessione: confermando la persistenza della dislessia in età adulta (con coinvolgimento, seppure a livelli diversi, di entrambi i parametri «accuratezza» e «rapidità») e, segnalando pure le difficoltà relativamente alla comprensione di un testo, sottolineano l’importanza di ricorrere anche nel contesto universitario ad adeguate misure dispensative e strumenti compensativi. È, quindi, possibile concludere che un assessment condotto utilizzando la batteria MT 16-19 si configura come un utile contributo per la valutazione psicodiagnostica delle abilità di lettura e scrittura in età adulta. Competenze, queste, che restano compromesse e che potrebbero anche configurarsi come «fattori di rischio» rispetto al successo accademico.
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