L’esperienza del paesaggio mediterraneo e di città come Napoli, sono per Rilke, così come accade ai molti viaggiatori tedeschi che fra sette e ottocento visitano il Sud, l’occasione per meditare su questioni centrali della sua riflessione quale è il rapporto io-cosa. Se la figura che andrà a definire tale rapporto sarà nei Sonetti a Orfeo quella del Gegengewicht, per giungervi sarà necessario lavorare a uno svuotamento dell’io. Laboratorio di un simile lavoro sarà, nel periodo preso in esame, la figura della rosa nella quale Rilke vede prospettarsi la possibilità di una interiorità aperta che consente il transito fra dentro e fuori , dove il dentro non esclude il fuori ma lo lascia penetrare per accoglierlo nella sua irremovibile estraneità.
Consumati dal vento
DE LUCA, Maria Giuseppina
2017-01-01
Abstract
L’esperienza del paesaggio mediterraneo e di città come Napoli, sono per Rilke, così come accade ai molti viaggiatori tedeschi che fra sette e ottocento visitano il Sud, l’occasione per meditare su questioni centrali della sua riflessione quale è il rapporto io-cosa. Se la figura che andrà a definire tale rapporto sarà nei Sonetti a Orfeo quella del Gegengewicht, per giungervi sarà necessario lavorare a uno svuotamento dell’io. Laboratorio di un simile lavoro sarà, nel periodo preso in esame, la figura della rosa nella quale Rilke vede prospettarsi la possibilità di una interiorità aperta che consente il transito fra dentro e fuori , dove il dentro non esclude il fuori ma lo lascia penetrare per accoglierlo nella sua irremovibile estraneità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.