L’articolo propone alcune riflessioni su “Pane verde” – un romanzo di Nino Palumbo (Trani 1921-Genova 1983) di chiara ispirazione autobiografica, edito da Parenti nel 1961 e ristampato da Mursia nel 1969 – maturate sulla base di un’attenta lettura del testo, nonché di dichiarazioni e interviste relative allo stesso rilasciate dall’autore, sensibile interprete della difficile realtà del Mezzogiorno. L’opera, caratterizzata da evidenti tracce delle vicende familiari e del travagliato percorso di formazione dello scrittore tranese che, avendo vissuto la lacerante esperienza dell’emigrazione al Nord, ha realizzato anche un’efficace analisi dall’interno delle condizioni del Sud negli anni Trenta segnati dalla crisi economica e dal fascismo imperante, è stata ampiamente indagata dalla critica coeva, ma meriterebbe una nuova considerazione come l’intera produzione palumbiana.
Memoria autobiografica, realtà meridionale e scrittura letteraria in "Pane verde" di Nino Palumbo
FALARDO, DOMENICA
2016-01-01
Abstract
L’articolo propone alcune riflessioni su “Pane verde” – un romanzo di Nino Palumbo (Trani 1921-Genova 1983) di chiara ispirazione autobiografica, edito da Parenti nel 1961 e ristampato da Mursia nel 1969 – maturate sulla base di un’attenta lettura del testo, nonché di dichiarazioni e interviste relative allo stesso rilasciate dall’autore, sensibile interprete della difficile realtà del Mezzogiorno. L’opera, caratterizzata da evidenti tracce delle vicende familiari e del travagliato percorso di formazione dello scrittore tranese che, avendo vissuto la lacerante esperienza dell’emigrazione al Nord, ha realizzato anche un’efficace analisi dall’interno delle condizioni del Sud negli anni Trenta segnati dalla crisi economica e dal fascismo imperante, è stata ampiamente indagata dalla critica coeva, ma meriterebbe una nuova considerazione come l’intera produzione palumbiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.