As in the rest of liberal Europe between the nineteenth and the twentieth century, even in the South of Italy the competence of the "government" is still to a good extent transmitted through the membership of certain family and social circuits slowly changing. Similarly, the vertices of the social and political structure of Salerno, consisting of a combination of aristocracy and emerging bourgeoisie, tend to stabilize on the basis of a complex system of notables that in the period joins the physiognomy of local elites. Land and professions, often held together by solid kinship ties, remain the supporting structure of the local power system for a long term and, at the same time, have a wide space in the national institutions not only electives, going inside the voice of specific interests, and also the weight of traditional values. The extended dominance of a landed and professional notabilato, relatively closed to replacement and circulation processes, is linked to the reduced capacity of local society to form elites of functions distinguished, though not separate as such, from political elites.

Così come nel resto dell’Europa liberale tra Otto e Novecento, anche nel Mezzogiorno d’Italia la competenza del «governo» si trasmette ancora in buona misura mediante l’appartenenza a certi circuiti familiari e sociali destinati a mutare lentamente. Del pari, i vertici della struttura sociale e politica salernitana, costituiti da una combinazione di aristocrazia e borghesia emergente, tendono a stabilizzarsi sulla base di quel complesso sistema notabilare che accomuna nel periodo la fisionomia delle élite locali. Terra e professioni, tenute insieme sovente da solidi legami di parentela, restano a lungo la struttura portante del sistema di potere locale e trovano, nel contempo, ampio spazio nelle istituzioni nazionali non solo elettive, recandovi la voce di interessi specifici e anche il peso di valori tradizionali. Il prolungato dominio di un notabilato terriero e professionale, relativamente chiuso a processi di ricambio e di circolazione, si collega alla ridotta capacità della società locale nel formare élite di funzioni distinte, sebbene non separate in quanto tali, dalle élite politiche.

Nati per governare. L'élite politica salernitana tra Otto e Novecento

Roberto Parrella
2017-01-01

Abstract

As in the rest of liberal Europe between the nineteenth and the twentieth century, even in the South of Italy the competence of the "government" is still to a good extent transmitted through the membership of certain family and social circuits slowly changing. Similarly, the vertices of the social and political structure of Salerno, consisting of a combination of aristocracy and emerging bourgeoisie, tend to stabilize on the basis of a complex system of notables that in the period joins the physiognomy of local elites. Land and professions, often held together by solid kinship ties, remain the supporting structure of the local power system for a long term and, at the same time, have a wide space in the national institutions not only electives, going inside the voice of specific interests, and also the weight of traditional values. The extended dominance of a landed and professional notabilato, relatively closed to replacement and circulation processes, is linked to the reduced capacity of local society to form elites of functions distinguished, though not separate as such, from political elites.
2017
Così come nel resto dell’Europa liberale tra Otto e Novecento, anche nel Mezzogiorno d’Italia la competenza del «governo» si trasmette ancora in buona misura mediante l’appartenenza a certi circuiti familiari e sociali destinati a mutare lentamente. Del pari, i vertici della struttura sociale e politica salernitana, costituiti da una combinazione di aristocrazia e borghesia emergente, tendono a stabilizzarsi sulla base di quel complesso sistema notabilare che accomuna nel periodo la fisionomia delle élite locali. Terra e professioni, tenute insieme sovente da solidi legami di parentela, restano a lungo la struttura portante del sistema di potere locale e trovano, nel contempo, ampio spazio nelle istituzioni nazionali non solo elettive, recandovi la voce di interessi specifici e anche il peso di valori tradizionali. Il prolungato dominio di un notabilato terriero e professionale, relativamente chiuso a processi di ricambio e di circolazione, si collega alla ridotta capacità della società locale nel formare élite di funzioni distinte, sebbene non separate in quanto tali, dalle élite politiche.
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