Un’invenzione e sperimentazione librettistica, cominciata con gli intermezzi degli anni ’30, determinante per l’evoluzione dell’opera buffa in direzione comico-sentimentale. Si rivelano interessanti le contaminazioni, interpolazioni e varianti; i motivi iconologico-simbolici; la varietà dei caratteri; le analogie e differenze con altri importanti modelli letterari quali il "Torrismondo" del Tasso e la "Fedra" di Racine; il registro esotico-orientale di alcune edizioni; lo sviluppo dell’intreccio e la sua maggiore coesione; il ruolo dei personaggi, come precisano la revisione della "Statira" del 1756, il "Tigrane" (perfino il giovane Gluck lo musicò nel 1743) e il "Germondo". Possiamo dunque concludere che i libretti ‘seri’ non sono un genere minore, ma hanno contribuito alla riforma del genere comico, rinnovando il linguaggio dall’aulico al quotidiano e rendendo l’azione visibile e verisimile.

Riscritture goldoniane: l’originalità dei libretti ‘seri’

CARLO SANTOLI
2015-01-01

Abstract

Un’invenzione e sperimentazione librettistica, cominciata con gli intermezzi degli anni ’30, determinante per l’evoluzione dell’opera buffa in direzione comico-sentimentale. Si rivelano interessanti le contaminazioni, interpolazioni e varianti; i motivi iconologico-simbolici; la varietà dei caratteri; le analogie e differenze con altri importanti modelli letterari quali il "Torrismondo" del Tasso e la "Fedra" di Racine; il registro esotico-orientale di alcune edizioni; lo sviluppo dell’intreccio e la sua maggiore coesione; il ruolo dei personaggi, come precisano la revisione della "Statira" del 1756, il "Tigrane" (perfino il giovane Gluck lo musicò nel 1743) e il "Germondo". Possiamo dunque concludere che i libretti ‘seri’ non sono un genere minore, ma hanno contribuito alla riforma del genere comico, rinnovando il linguaggio dall’aulico al quotidiano e rendendo l’azione visibile e verisimile.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4717451
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