L’‘altrove’ diviene la cifra del cammino di Carlo Betocchi, un itinerarium hominis in Deum compiuto nel reale. Il poeta – come il viandante – si volge all’‘oltre’, rendendo visibile, attraverso la parola poetica, l’originale messaggio evangelico, che attesta una profonda interiorità umana. La prospettiva ontologica trasmette a Betocchi un senso ampio e diffuso di gioia, che gli permette di sentirsi vivo fra le cose del mondo. E questa naturalezza e semplicità può scorgersi nella prima raccolta: Realtà vince il sogno del 1932, in cui la ricerca dell’eterno si invera in un mirabile scenario di consolazione e luce.

L’incanto dell’‘altrove’ nella poesia di Carlo Betocchi

CARLO SANTOLI
2018-01-01

Abstract

L’‘altrove’ diviene la cifra del cammino di Carlo Betocchi, un itinerarium hominis in Deum compiuto nel reale. Il poeta – come il viandante – si volge all’‘oltre’, rendendo visibile, attraverso la parola poetica, l’originale messaggio evangelico, che attesta una profonda interiorità umana. La prospettiva ontologica trasmette a Betocchi un senso ampio e diffuso di gioia, che gli permette di sentirsi vivo fra le cose del mondo. E questa naturalezza e semplicità può scorgersi nella prima raccolta: Realtà vince il sogno del 1932, in cui la ricerca dell’eterno si invera in un mirabile scenario di consolazione e luce.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4724228
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