"So ist denn alles was ihr Sünde, Zerstörung, kurz das Böse nennt, mein eigentliches Element." - Il diavolo nel "Faust" di Goethe.

Il diavolo ‘secolarizzato’, il Satana detronizzato, ormai privo del suo ufficio da grande avversario di Dio, ripudiato dal mondo reale e cacciato nel regno fantastico dei sempliciotti di fede, occupa comunque un ruolo centrale nel Faust di Goethe, nel dramma considerato il più profondo e più significativo della storia letteraria tedesca. Proprio la posizione del diavolo come essere culturalmente desueto, inattuale che, a questo punto, come le cose buttate via che hanno perso la loro funzione, libero da tutto il peso della dogmatica, dal ruolo esistenziale che difficilmente gli permetteva di apparire come uno dei tanti altri personaggi drammatici. Il diavolo può apparire ed agire come figura sul palcoscenico solo quando nella realtà ha perso il suo potere. Tolto il Malvagio in persona, il principio del male non può essere cancellato, il diavolo sopravvive nelle azioni degli uomini, Mefistofele, sotto questo aspetto, è una parte di Faust. Mefistofele rappresenta in lui quel principio che fa desiderare all’uomo sempre altro e che, alla fine del dramma, farà perdere al diavolo la sua scommessa.