Partendo dal libro di poesie del filosofo-poeta Giuseppe Limone, l’articolo è rivolto a mostrare come città e luna siano figure della poesia filosofica. Quella di Baudelaire, in particolar modo, nella quale la città e la luna dicono la melanconia che nasce dallo “svanire di ogni realtà sostanziale” e “dalla mancanza di stabilità nel centro dell’anima umana”. Nella loro poesia, Baudelaire e Limone delineano i tratti più sfuggenti, ma proprio per questo più veri, del volto (dei volti) delle città moderne, e lo fanno da “poeti lunatici”, ispirati cioè da una luna che non è la candida luna degli idilli, ma la luna sinistra e ubriacante, “sospesa in fondo a una notte di bufera e travolta dalle nuvole in corsa
Dal fondo della nostra condizione. Le Città sotto la luna di Giuseppe Limone
Vincenzo COCCO
2019
Abstract
Partendo dal libro di poesie del filosofo-poeta Giuseppe Limone, l’articolo è rivolto a mostrare come città e luna siano figure della poesia filosofica. Quella di Baudelaire, in particolar modo, nella quale la città e la luna dicono la melanconia che nasce dallo “svanire di ogni realtà sostanziale” e “dalla mancanza di stabilità nel centro dell’anima umana”. Nella loro poesia, Baudelaire e Limone delineano i tratti più sfuggenti, ma proprio per questo più veri, del volto (dei volti) delle città moderne, e lo fanno da “poeti lunatici”, ispirati cioè da una luna che non è la candida luna degli idilli, ma la luna sinistra e ubriacante, “sospesa in fondo a una notte di bufera e travolta dalle nuvole in corsaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.