Abstract – In his main work, De Regno (1600), William Barclay refuted the theories of those he termed ‘monarchomachs’ of both Calvinist and Catholic origin. On the contrary, he valued the Pauline theory of obedience to authority, considering the political powers unquestionable by any subjects. In De Potestate Pape (published posthumously by his son John) Barclay confronted Bellarmine’s theory of papal ‘plenitudo potetatis’. Here, he defended the distinction and autonomy of spiritual and temporal authorities and he contrasted hierocratic thought with a different conception of royal power, drawn not only from law but also and above all from the Bible and the history of the origins of Christianity. This ‘return to the origins’ would have saved the solidity of the State and the purity of the Church from its Gregorian ‘contamination’. [k.w.: William Barclay, Roberto Bellarmino, plenitudo potestatis, obedience and resistance, monarchomachs] 116 «Chiunque usa la forza senza diritto, [...] si pone in stato di guerra con coloro contro cui usa la forza, e in questo stato tutti i vincoli precedenti sono annullati, ogni altro diritto cessa, e ognuno ha il diritto di difendersi e di resistere all’aggressore. Il che è così evidente che lo stesso Barclay, il grande sostenitore del potere e del carattere sacro dei re, è costretto ad ammettere che al popolo è lecito in certi casi, resistere al suo re, e ciò proprio in un capitolo in cui pretende mostrare

La plenitudo potestatis e il cavallo di Seiano. Barclay contro Bellarmino

Taranto Domenico
2020-01-01

Abstract

Abstract – In his main work, De Regno (1600), William Barclay refuted the theories of those he termed ‘monarchomachs’ of both Calvinist and Catholic origin. On the contrary, he valued the Pauline theory of obedience to authority, considering the political powers unquestionable by any subjects. In De Potestate Pape (published posthumously by his son John) Barclay confronted Bellarmine’s theory of papal ‘plenitudo potetatis’. Here, he defended the distinction and autonomy of spiritual and temporal authorities and he contrasted hierocratic thought with a different conception of royal power, drawn not only from law but also and above all from the Bible and the history of the origins of Christianity. This ‘return to the origins’ would have saved the solidity of the State and the purity of the Church from its Gregorian ‘contamination’. [k.w.: William Barclay, Roberto Bellarmino, plenitudo potestatis, obedience and resistance, monarchomachs] 116 «Chiunque usa la forza senza diritto, [...] si pone in stato di guerra con coloro contro cui usa la forza, e in questo stato tutti i vincoli precedenti sono annullati, ogni altro diritto cessa, e ognuno ha il diritto di difendersi e di resistere all’aggressore. Il che è così evidente che lo stesso Barclay, il grande sostenitore del potere e del carattere sacro dei re, è costretto ad ammettere che al popolo è lecito in certi casi, resistere al suo re, e ciò proprio in un capitolo in cui pretende mostrare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4756313
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