Questo saggio si sofferma su due figure centrali nel panorama europeo del secolo scorso, Simone Weil e Karl Jaspers. Entrambe hanno riflettuto sulla struttura antinomica dell’esistenza e sui limiti della ragione. Sulle forze consce e inconsce che sono alla base dei meccanismi psichici degli esseri umani; sulla centralità accordata alla scienza senza per questo offuscare la differente natura della filosofia. Sull’insistenza sul dolore come strada maestra per una conoscenza antiassolutistica e antitotalitaria; sul ruolo che assume la dimensione dell’attesa e dell’umiltà nella vita umana come tensione vitale e come decentramento dal proprio io; sul fatto che in tempi non sospetti, sia Jaspers che Weil, abbiano rivolto la loro attenzione e le loro ricerche sui pensieri filosofico-religiosi dell’India, della Cina, dell’Egitto aprendosi così a civiltà diverse da quella occidentale.
Un punto d’appoggio paradossale dell’esistenza in Karl Jaspers e Simone Weil
Stefania Tarantino
2018-01-01
Abstract
Questo saggio si sofferma su due figure centrali nel panorama europeo del secolo scorso, Simone Weil e Karl Jaspers. Entrambe hanno riflettuto sulla struttura antinomica dell’esistenza e sui limiti della ragione. Sulle forze consce e inconsce che sono alla base dei meccanismi psichici degli esseri umani; sulla centralità accordata alla scienza senza per questo offuscare la differente natura della filosofia. Sull’insistenza sul dolore come strada maestra per una conoscenza antiassolutistica e antitotalitaria; sul ruolo che assume la dimensione dell’attesa e dell’umiltà nella vita umana come tensione vitale e come decentramento dal proprio io; sul fatto che in tempi non sospetti, sia Jaspers che Weil, abbiano rivolto la loro attenzione e le loro ricerche sui pensieri filosofico-religiosi dell’India, della Cina, dell’Egitto aprendosi così a civiltà diverse da quella occidentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.