Il presente articolo illustra un'analisi dell'evoluzione geomorfologica a medio termine di un tratto di costa alta, denominato “Ripe Rosse”, situato nel Comune di Montecorice, una delle aree costiere a maggior pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, a sua volta patrimonio mondiale dell'UNESCO. L'area, inoltre, è attraversata a monte da un'importante strada provinciale (ex S.S. 267) che costituisce un ulteriore elemento di rischio in quanto rappresenta l'unica arteria di collegamento lungo la dorsale Nord-Sud in un'area ad alta densità turistica. Negli ultimi anni (dal 2010), infatti, il tratto in questione ha evidenziato un notevole incremento delle condizioni di rischio idrogeologico legate sia alle modificazioni antropiche del versante a monte della stessa strada provinciale (ex S.S. 267), sia ad un tipo particolare di evoluzione geomorfologica gravitativa a breve e medio termine comune ad altri tratti costieri del Cilento. Pertanto, risulta evidente la necessità di mettere a punto quanto prima una strategia integrata volta a salvaguardare il sito e a prevenire danni alla strada. Per prima cosa, quindi, è stato condotto uno studio preliminare finalizzato alla definizione delle principali caratteristiche geologiche e geomorfologiche delle aree in esame. Tale studio, basato sia su dettagliati rilievi di campo, sia sull'analisi della cartografia disponibile risulta indispensabile per acquisire informazioni riguardanti la predisposizione del versante oggetto di studio e sulla sua tendenza a generare frane che per il tipo di conformazione della costa risulterebbero essere di tipo rapido e quindi estremamente pericolose. Nell'esaminare una costa alta, infatti, bisogna tenere ben presente che il suo aspetto attuale è il risultato di una lunghissima evoluzione (migliaia o anche centinaia di migliaia di anni); sarebbe sbagliata quindi una semplice correlazione tra gli aspetti visibili ed i processi attualmente operanti. L'analisi ha confermato che questo tipo di costa alta è particolare, segue infatti il modello di evoluzione denominato “slope-over-wall”. La genesi è in generale attribuibile alla risalita del mare olecenico, successiva all'ultima glaciazione. A causa delle oscillazioni glacio-eustatiche, la costa alta ha subito quindi un prevalente modellamento ad opera del mare durante i periodi interglaciali ed un modellamento subaereo (non marino quindi) durante i periodi glaciali. Da ciò si deduce che anche le variazioni climatiche hanno giocato un ruolo fondamentale nella genesi ed evoluzione, determinando un'alternanza di situazioni erosive ora marine, ora continentali, che si sono espletate con modalità differenti. Successivamente, sulla scorta del modello di evoluzione geomorfologico ottenuto, è stato effettuato un approfondimento di carattere ingegneristico tramite l'applicazione di un modello numerico di evoluzione della falesia. A tal fine è stato usato il software SCAPE (Soft Cliff And Platform Erosion) che, differentemente da altri software simili, offre la possibilità di poter considerare qualunque conformazione iniziale della linea di costa (presenza o meno della parete verticale così come della spiaggia) ed inoltre permette di eseguire simulazioni su lunghi periodi (anche oltre mille anni). Inoltre SCAPE consente di considerare gli effetti dell'agitazione ondosa, delle oscillazioni di marea e gli innalzamenti del livello medio mare. A livello operativo SCAPE è quello che in gergo viene definito un modello “quasi3D”, nel senso che la conformazione iniziale della costa è rappresentata con una serie di sezioni trasversali (schema bidimensionale) assemblate lungo una linea di base. Le varie sezioni interagiscono tra di loro solo attraverso lo scambio di sedimenti in direzione trasversale. Il tratto di costa analizzato, della lunghezza complessiva di 525 metri, è stato suddiviso in 21 sezioni trasversali della larghezza di 25 metri ognuna. Le sezioni sono state prese ortogonalmente ad una linea di base che è inclinata di 322.21° rispetto al Nord, mentre per la falesia si è assunta un'altezza iniziale di 10 metri. L'applicazione del modello numerico ha dato risultati confortanti su come la costa si potrebbe ritirare nei prossimi 500 anni, confermando in gran parte quanto già qualitativamente scaturito dall'analisi geomorfologica. I risultati del modello di evoluzione geomorfologica, confermati anche dal modello numerico, ribadiscono come nell'analisi delle coste alte non si può prescindere dal considerare anche le superfici costiere (versanti, falesie e fondali marini) sottostanti, superfici di erosione che si sono sviluppate nel tempo come risposta ad una serie di eventi di importanza regionale e globale, riferibili a tettonica, eustatismo e clima. The paper illustrates a mid-term geomorphological evolution analysis of the cliff called “Ripe Rosse”, one of the most important rocky coast geosite in the Cilento, Vallo di Diano and Alburni UNESCO Global Geopark. Specifically, the study aims to define the main geological and geomorphological characteristics of the areas in question. High coasts are usually the result of a very long evolution (thousands or even hundreds of thousands of years). This type of high coast is particular, it follows an evolution model called “slope-over-wall”. During the last decades, frequent and high-intensity landslide events have induced a significant increase in the risk especially along the unique state road connecting all touristic villages in Southern Cilento Coastland. In particular, in order to better identify integrated strategies to both preserve the geosite and prevent road damages, the geomorphological study has been supported by orientated numerical engineering modelling SCAPE (Soft Cliff And Platform Erosion). The application of the numerical model has given promising results on how the cliff will retreat in the next 500 years and therefore on how to mitigate the risk according to special value of the site.

HYDRO-GEOMORPHOLOGICAL EVOLUTION ANALYSIS OF A CLIFF

Reale F.;Cuomo A.;Guida D.;Dentale F.;Di Leo A.;Pugliese Carratelli E.
2020-01-01

Abstract

Il presente articolo illustra un'analisi dell'evoluzione geomorfologica a medio termine di un tratto di costa alta, denominato “Ripe Rosse”, situato nel Comune di Montecorice, una delle aree costiere a maggior pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, a sua volta patrimonio mondiale dell'UNESCO. L'area, inoltre, è attraversata a monte da un'importante strada provinciale (ex S.S. 267) che costituisce un ulteriore elemento di rischio in quanto rappresenta l'unica arteria di collegamento lungo la dorsale Nord-Sud in un'area ad alta densità turistica. Negli ultimi anni (dal 2010), infatti, il tratto in questione ha evidenziato un notevole incremento delle condizioni di rischio idrogeologico legate sia alle modificazioni antropiche del versante a monte della stessa strada provinciale (ex S.S. 267), sia ad un tipo particolare di evoluzione geomorfologica gravitativa a breve e medio termine comune ad altri tratti costieri del Cilento. Pertanto, risulta evidente la necessità di mettere a punto quanto prima una strategia integrata volta a salvaguardare il sito e a prevenire danni alla strada. Per prima cosa, quindi, è stato condotto uno studio preliminare finalizzato alla definizione delle principali caratteristiche geologiche e geomorfologiche delle aree in esame. Tale studio, basato sia su dettagliati rilievi di campo, sia sull'analisi della cartografia disponibile risulta indispensabile per acquisire informazioni riguardanti la predisposizione del versante oggetto di studio e sulla sua tendenza a generare frane che per il tipo di conformazione della costa risulterebbero essere di tipo rapido e quindi estremamente pericolose. Nell'esaminare una costa alta, infatti, bisogna tenere ben presente che il suo aspetto attuale è il risultato di una lunghissima evoluzione (migliaia o anche centinaia di migliaia di anni); sarebbe sbagliata quindi una semplice correlazione tra gli aspetti visibili ed i processi attualmente operanti. L'analisi ha confermato che questo tipo di costa alta è particolare, segue infatti il modello di evoluzione denominato “slope-over-wall”. La genesi è in generale attribuibile alla risalita del mare olecenico, successiva all'ultima glaciazione. A causa delle oscillazioni glacio-eustatiche, la costa alta ha subito quindi un prevalente modellamento ad opera del mare durante i periodi interglaciali ed un modellamento subaereo (non marino quindi) durante i periodi glaciali. Da ciò si deduce che anche le variazioni climatiche hanno giocato un ruolo fondamentale nella genesi ed evoluzione, determinando un'alternanza di situazioni erosive ora marine, ora continentali, che si sono espletate con modalità differenti. Successivamente, sulla scorta del modello di evoluzione geomorfologico ottenuto, è stato effettuato un approfondimento di carattere ingegneristico tramite l'applicazione di un modello numerico di evoluzione della falesia. A tal fine è stato usato il software SCAPE (Soft Cliff And Platform Erosion) che, differentemente da altri software simili, offre la possibilità di poter considerare qualunque conformazione iniziale della linea di costa (presenza o meno della parete verticale così come della spiaggia) ed inoltre permette di eseguire simulazioni su lunghi periodi (anche oltre mille anni). Inoltre SCAPE consente di considerare gli effetti dell'agitazione ondosa, delle oscillazioni di marea e gli innalzamenti del livello medio mare. A livello operativo SCAPE è quello che in gergo viene definito un modello “quasi3D”, nel senso che la conformazione iniziale della costa è rappresentata con una serie di sezioni trasversali (schema bidimensionale) assemblate lungo una linea di base. Le varie sezioni interagiscono tra di loro solo attraverso lo scambio di sedimenti in direzione trasversale. Il tratto di costa analizzato, della lunghezza complessiva di 525 metri, è stato suddiviso in 21 sezioni trasversali della larghezza di 25 metri ognuna. Le sezioni sono state prese ortogonalmente ad una linea di base che è inclinata di 322.21° rispetto al Nord, mentre per la falesia si è assunta un'altezza iniziale di 10 metri. L'applicazione del modello numerico ha dato risultati confortanti su come la costa si potrebbe ritirare nei prossimi 500 anni, confermando in gran parte quanto già qualitativamente scaturito dall'analisi geomorfologica. I risultati del modello di evoluzione geomorfologica, confermati anche dal modello numerico, ribadiscono come nell'analisi delle coste alte non si può prescindere dal considerare anche le superfici costiere (versanti, falesie e fondali marini) sottostanti, superfici di erosione che si sono sviluppate nel tempo come risposta ad una serie di eventi di importanza regionale e globale, riferibili a tettonica, eustatismo e clima. The paper illustrates a mid-term geomorphological evolution analysis of the cliff called “Ripe Rosse”, one of the most important rocky coast geosite in the Cilento, Vallo di Diano and Alburni UNESCO Global Geopark. Specifically, the study aims to define the main geological and geomorphological characteristics of the areas in question. High coasts are usually the result of a very long evolution (thousands or even hundreds of thousands of years). This type of high coast is particular, it follows an evolution model called “slope-over-wall”. During the last decades, frequent and high-intensity landslide events have induced a significant increase in the risk especially along the unique state road connecting all touristic villages in Southern Cilento Coastland. In particular, in order to better identify integrated strategies to both preserve the geosite and prevent road damages, the geomorphological study has been supported by orientated numerical engineering modelling SCAPE (Soft Cliff And Platform Erosion). The application of the numerical model has given promising results on how the cliff will retreat in the next 500 years and therefore on how to mitigate the risk according to special value of the site.
2020
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4783806
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 0
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact