As part of the extended and multifarious Crown of Aragon, fifteenth-century Sicilian administration underwent a time of significant change aimed at facilitating government from afar. Such a change included no just the establishment of a new office (the conservator regii patrimonii), but also the development of new practices for the production and recording of documents, which are reflected in the structures of the archival bindings and other material features that survive to this day. Through the analysis of material elements from the mise en page of the documents to their temporary filing systems to binding structures, this article considers the relationship between text and paratext in late medieval Sicily, and casts light upon the continuous interest authorities took in the material form of the document throughout its lifespan. In essence, as demonstrated by the Sicilian case-study, those apparently mere material aspects played instead a crucial role for the trans-Mediterranean rule of the Aragonese Crown, as they allowed its monarchs – and their bureaucratic staff – to classify and organize a growing amount information according to their governmental needs.

In quanto componente di un’estesa e complessa realtà come quella della Corona d’Aragona, nel corso del XV secolo la Sicilia fu contrassegnata da una serie di profondi interventi istituzionali che modificarono il suo tessuto amministrativo, con lo scopo ultimo di facilitarne il controllo dalla distanza. Tali cambiamenti si tradussero non solamente nell’istituzione di una nuova importante magistratura (il conservatore del real patrimonio), ma anche nell'introduzione di nuove pratiche per la produzione e la registrazione dei documenti, a loro volta riflesse nelle struttura delle legature archivistiche e altri aspetti materiali che sono sopravvissuti fino a oggi. Tramite l'analisi di caratteristiche materiali quali la mise en page dei documenti, i sistemi a filza temporanei e le strutture dei volumi legati, questo articolo vuole mettere in evidenza, da una parte, il fondamentale rapporto che connette testo e paratesto nelle scritture pubbliche prodotte dall’amministrazione della Sicilia tardomedievale e, dall’altro, l’interesse delle autorità nei confronti della forma materiale dei documenti in connessione al loro utilizzo. In sostanza, come dimostrato dal caso del Regno di Sicilia, tali aspetti materiali ebbero un ruolo determinante per dare efficacia al governo trans-mediterraneo della Corona d’Aragona. In quanto essi consentivano ai sovrani – e al loro personale amministrativo – di classificare e organizzare una crescente quantità di informazioni, sulla base delle esigenze di governo.

Administrative Knowledge and Material Practices in the Archive: Binding and Rebinding in Late Medieval and Early Modern Sicily

SILVESTRI A
2019-01-01

Abstract

As part of the extended and multifarious Crown of Aragon, fifteenth-century Sicilian administration underwent a time of significant change aimed at facilitating government from afar. Such a change included no just the establishment of a new office (the conservator regii patrimonii), but also the development of new practices for the production and recording of documents, which are reflected in the structures of the archival bindings and other material features that survive to this day. Through the analysis of material elements from the mise en page of the documents to their temporary filing systems to binding structures, this article considers the relationship between text and paratext in late medieval Sicily, and casts light upon the continuous interest authorities took in the material form of the document throughout its lifespan. In essence, as demonstrated by the Sicilian case-study, those apparently mere material aspects played instead a crucial role for the trans-Mediterranean rule of the Aragonese Crown, as they allowed its monarchs – and their bureaucratic staff – to classify and organize a growing amount information according to their governmental needs.
2019
In quanto componente di un’estesa e complessa realtà come quella della Corona d’Aragona, nel corso del XV secolo la Sicilia fu contrassegnata da una serie di profondi interventi istituzionali che modificarono il suo tessuto amministrativo, con lo scopo ultimo di facilitarne il controllo dalla distanza. Tali cambiamenti si tradussero non solamente nell’istituzione di una nuova importante magistratura (il conservatore del real patrimonio), ma anche nell'introduzione di nuove pratiche per la produzione e la registrazione dei documenti, a loro volta riflesse nelle struttura delle legature archivistiche e altri aspetti materiali che sono sopravvissuti fino a oggi. Tramite l'analisi di caratteristiche materiali quali la mise en page dei documenti, i sistemi a filza temporanei e le strutture dei volumi legati, questo articolo vuole mettere in evidenza, da una parte, il fondamentale rapporto che connette testo e paratesto nelle scritture pubbliche prodotte dall’amministrazione della Sicilia tardomedievale e, dall’altro, l’interesse delle autorità nei confronti della forma materiale dei documenti in connessione al loro utilizzo. In sostanza, come dimostrato dal caso del Regno di Sicilia, tali aspetti materiali ebbero un ruolo determinante per dare efficacia al governo trans-mediterraneo della Corona d’Aragona. In quanto essi consentivano ai sovrani – e al loro personale amministrativo – di classificare e organizzare una crescente quantità di informazioni, sulla base delle esigenze di governo.
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