The founder and editor of “Freewoman”/“The New Freewoman”/“The Egoist”, Dora Marsden was one of the leading figures on the London cultural scene in the years before WW1. Mirroring the evolution of her thought, the shift in the title of her magazines reflects her move from anarchist feminism to the adoption of an individualist philosophy that much owed to Stirner, Nietzsche and Bergson. Marsden's radical subjectivism, her espousal of nominalism – with its rejection of universals, classes and abstractions that distort rather than reveal reality – connect her theoretical positions with the experience of movements such as imagism and vorticism. Starting from this premise, this essay focuses on a specific moment in Marsden's aesthetic reflection, namely the debate on the function of art and literature that she developed with Ezra Pound in a series of articles published in “The New Freewoman”. The exchange sheds light on their complex network of mutual influences and shows how Marsden's nominalistic polemic against all universals and abstractions and her rigorous philosophical egoism echo through imagist and vorticist critical language and propaganda.

Fondatrice e direttrice di "The Freewoman/"The New Freewoman"/"The Egoist", Dora Marsden fu una delle figure di spicco della scena culturale londinese negli anni che precedettero la Prima guerra mondiale. Le trasformazioni del titolo della rivista riflettono il suo passaggio da un femminismo di matrice anarchica a un individualismo filosofico in cui riverberano echi del pensiero di Stirner, Nietzsche e Bergson. Il soggettivismo radicale e il rifiuto della prospettiva nominalista connettono la sua posizione teorica con l'esperienza di movimenti quali imagismo e vorticismo. Muovendo da questa premessa, il saggio prende in esame un momento specifico della riflessione estetica di Marsden, vale a dire il dibattito sulla funzione dell'arte e della letteratura che la vide protagonista con Ezra Pound sulle pagine di "The New Freewoman". Dall'analisi emerge quanto rilevanti fossero le reciproche influenze e come la polemica anti-nominalista di Marsden e il suo egoismo filosofico riecheggino nel linguaggio della riflessione e della propaganda imagista e vorticista.

“'An Art of Individuals': Dora Marsden's literary anarchism and Pound's aesthetic reflection in The New Freewoman"

Marina Lops
2022-01-01

Abstract

The founder and editor of “Freewoman”/“The New Freewoman”/“The Egoist”, Dora Marsden was one of the leading figures on the London cultural scene in the years before WW1. Mirroring the evolution of her thought, the shift in the title of her magazines reflects her move from anarchist feminism to the adoption of an individualist philosophy that much owed to Stirner, Nietzsche and Bergson. Marsden's radical subjectivism, her espousal of nominalism – with its rejection of universals, classes and abstractions that distort rather than reveal reality – connect her theoretical positions with the experience of movements such as imagism and vorticism. Starting from this premise, this essay focuses on a specific moment in Marsden's aesthetic reflection, namely the debate on the function of art and literature that she developed with Ezra Pound in a series of articles published in “The New Freewoman”. The exchange sheds light on their complex network of mutual influences and shows how Marsden's nominalistic polemic against all universals and abstractions and her rigorous philosophical egoism echo through imagist and vorticist critical language and propaganda.
2022
Fondatrice e direttrice di "The Freewoman/"The New Freewoman"/"The Egoist", Dora Marsden fu una delle figure di spicco della scena culturale londinese negli anni che precedettero la Prima guerra mondiale. Le trasformazioni del titolo della rivista riflettono il suo passaggio da un femminismo di matrice anarchica a un individualismo filosofico in cui riverberano echi del pensiero di Stirner, Nietzsche e Bergson. Il soggettivismo radicale e il rifiuto della prospettiva nominalista connettono la sua posizione teorica con l'esperienza di movimenti quali imagismo e vorticismo. Muovendo da questa premessa, il saggio prende in esame un momento specifico della riflessione estetica di Marsden, vale a dire il dibattito sulla funzione dell'arte e della letteratura che la vide protagonista con Ezra Pound sulle pagine di "The New Freewoman". Dall'analisi emerge quanto rilevanti fossero le reciproche influenze e come la polemica anti-nominalista di Marsden e il suo egoismo filosofico riecheggino nel linguaggio della riflessione e della propaganda imagista e vorticista.
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