Concetto Marchesi’s most famous speech, "Perché sono comunista" ("Why I Am a Communist"), was delivered in Milan on 5 February 1956. It begins with a poignant evocation of the miserable living conditions of farm labourers in late 19th-century Sicily, the main inspiration of which may be traced to Mario Rapisardi’s "Canto dei mietitori"("Song of the Reapers"). By drawing attention to an early (1949) and slightly longer version of Marchesi’s incipit, this paper aims to show how his vivid recollections of a youthful and life-changing experience were filtered through Rapisardi’s poetic imagery, whose radical political overtones were however toned down in Marchesi’s own rendering.

L’incipit di "Perché sono comunista", il discorso più celebre di Concetto Marchesi, pronunciato a Milano il 5 febbraio 1956, rivela, nell’evocazione della vita misera dei braccianti siciliani della fine dell’Ottocento, la presenza evidente del "Canto dei mietitori" di Mario Rapisardi. La genesi del passo, una cui versione leggermente più ampia risale al 1949, dimostra come il ricordo vivo di un’esperienza adolescenziale determinante per le scelte di vita di Marchesi venga plasmato su un modello letterario connotato politicamente e a tal punto controverso da dover essere, almeno in parte, censurato.

Ancora su Marchesi e Rapisardi: a proposito dell'incipit di "Perché sono comunista"

grazzini
2023-01-01

Abstract

Concetto Marchesi’s most famous speech, "Perché sono comunista" ("Why I Am a Communist"), was delivered in Milan on 5 February 1956. It begins with a poignant evocation of the miserable living conditions of farm labourers in late 19th-century Sicily, the main inspiration of which may be traced to Mario Rapisardi’s "Canto dei mietitori"("Song of the Reapers"). By drawing attention to an early (1949) and slightly longer version of Marchesi’s incipit, this paper aims to show how his vivid recollections of a youthful and life-changing experience were filtered through Rapisardi’s poetic imagery, whose radical political overtones were however toned down in Marchesi’s own rendering.
2023
L’incipit di "Perché sono comunista", il discorso più celebre di Concetto Marchesi, pronunciato a Milano il 5 febbraio 1956, rivela, nell’evocazione della vita misera dei braccianti siciliani della fine dell’Ottocento, la presenza evidente del "Canto dei mietitori" di Mario Rapisardi. La genesi del passo, una cui versione leggermente più ampia risale al 1949, dimostra come il ricordo vivo di un’esperienza adolescenziale determinante per le scelte di vita di Marchesi venga plasmato su un modello letterario connotato politicamente e a tal punto controverso da dover essere, almeno in parte, censurato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4818174
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