Il contributo indaga la funzione-Dante nel ‘poema’ sanguinetiano Laborintus (1956). L’analisi si muove lungo due binari che poi però inevitabilmente convergono: da un lato, le presenze linguistiche dantesche nel percorso laborintico, dall’altro l’atteggiamento dantesco dell’autore a partire dal trattamento dei materiali verbali. Attraverso l’indagine delle pagine critiche si arriva a capire come Sanguineti collochi Dante nella storia della letteratura italiana, e quindi cosa rappresenti, poiché è da un’idea di Dante antiborghese perché preborghese e feudale che Sanguineti prende le mosse; sul piano della scrittura, invece, Dante rappresenta concretamente l’estrema disponibilità e l’apertura totale verso tutte le sollecitazioni del reale.
Laborintus di Edoardo Sanguineti tra viaggi danteschi e mito
Erminio Risso
2022-01-01
Abstract
Il contributo indaga la funzione-Dante nel ‘poema’ sanguinetiano Laborintus (1956). L’analisi si muove lungo due binari che poi però inevitabilmente convergono: da un lato, le presenze linguistiche dantesche nel percorso laborintico, dall’altro l’atteggiamento dantesco dell’autore a partire dal trattamento dei materiali verbali. Attraverso l’indagine delle pagine critiche si arriva a capire come Sanguineti collochi Dante nella storia della letteratura italiana, e quindi cosa rappresenti, poiché è da un’idea di Dante antiborghese perché preborghese e feudale che Sanguineti prende le mosse; sul piano della scrittura, invece, Dante rappresenta concretamente l’estrema disponibilità e l’apertura totale verso tutte le sollecitazioni del reale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.