Il saggio formula l’ipotesi che lo “schema del fatto eventuale” elaborato dai giudici del lavoro italiani al fine di applicare la disciplina del licenziamento per ragioni organizzative e produttive, se da un lato determina un rinvio di tipo formale alla razionalità del sottosistema economico, così da evitare il conflitto di razionalità che deriva dalla tendenziale chiusura autopoietica dell’ordinamento giuridico nei confronti del diverso sottosistema sociale, d’altro lato consente anche di verificare, come già evidenziato da autorevole dottrina, se il potere di recesso sia stato in concreto esercitato, oppure no, al fine di perseguire l’interesse organizzativo ritenuto meritevole di tutela dall’ordinamento, la quale questione attiene alla razionalità giuridica e non a quella economica
I giudici del lavoro nel conflitto di razionalità
S.P. Emiliani
2013-01-01
Abstract
Il saggio formula l’ipotesi che lo “schema del fatto eventuale” elaborato dai giudici del lavoro italiani al fine di applicare la disciplina del licenziamento per ragioni organizzative e produttive, se da un lato determina un rinvio di tipo formale alla razionalità del sottosistema economico, così da evitare il conflitto di razionalità che deriva dalla tendenziale chiusura autopoietica dell’ordinamento giuridico nei confronti del diverso sottosistema sociale, d’altro lato consente anche di verificare, come già evidenziato da autorevole dottrina, se il potere di recesso sia stato in concreto esercitato, oppure no, al fine di perseguire l’interesse organizzativo ritenuto meritevole di tutela dall’ordinamento, la quale questione attiene alla razionalità giuridica e non a quella economicaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.