This paper presents the results of a comparative study which investigated the narrative structures shaping the topic "migration" and its imagery into a literary discourse in four recent works of German and Italian literature. Suggesting a definition of "migration literature" based on their biography, this study shows how the tour works employ comparable formal strategies. These strategies go beyond linguistic differences to construct a counter-narrative of the official discourse on migration. Thereby, the paper encourages a re-evaluation of the categories typically employed to investigate these works, while proposing a textual, transnational understanding, founded on their comparable conception as counter-narratives.

Con quest’articolo s’intende suggerire un approccio testuale alle opere di «letteratura della migrazione» che vada oltre confini nazionali e linguistici, e che sposti l’attenzione critica dall’aspetto culturale e biografico legato ai loro autori a quello strutturale, formale e stilistico dei testi. L’analisi s’inserisce quindi all’interno di quel filone critico che contesta l’interesse prevalentemente socioculturale con cui molte di queste opere sono state recepite e, scegliendo di analizzare testi scritti in lingua tedesca e in lingua italiana, segue le esortazioni all’uso di una prospettiva comparatistica per rilevare la qualità realmente transnazionale di queste scritture. Va e non torna di Ron Kubati, Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio di Amara Lakhous, Abschied der zerschellten Jahre di Franco Biondi e Die Brücke vom goldenen Horn di Emine Sevgi Özdamar sono i quattro testi esaminati alla luce di questo paradigma analitico che, a ogni modo, è da intendersi come una proposta di lavoro che non mira a fornire soluzioni definitive, bensì a sviluppare un’ipotesi che dovrà essere verificata su un corpus ben più ampio. Da qui il punto interrogativo nel titolo del contributo, che vuole anche sottolineare la natura tutt’altro che definitiva del termine letteratura della migrazione e dei suoi confini.

Letteratura della migrazione? Procedure formali di un discorso contronarrativo: confronto tra opere in tedesco e in italiano

Beatrice Occhini
2018-01-01

Abstract

This paper presents the results of a comparative study which investigated the narrative structures shaping the topic "migration" and its imagery into a literary discourse in four recent works of German and Italian literature. Suggesting a definition of "migration literature" based on their biography, this study shows how the tour works employ comparable formal strategies. These strategies go beyond linguistic differences to construct a counter-narrative of the official discourse on migration. Thereby, the paper encourages a re-evaluation of the categories typically employed to investigate these works, while proposing a textual, transnational understanding, founded on their comparable conception as counter-narratives.
2018
Con quest’articolo s’intende suggerire un approccio testuale alle opere di «letteratura della migrazione» che vada oltre confini nazionali e linguistici, e che sposti l’attenzione critica dall’aspetto culturale e biografico legato ai loro autori a quello strutturale, formale e stilistico dei testi. L’analisi s’inserisce quindi all’interno di quel filone critico che contesta l’interesse prevalentemente socioculturale con cui molte di queste opere sono state recepite e, scegliendo di analizzare testi scritti in lingua tedesca e in lingua italiana, segue le esortazioni all’uso di una prospettiva comparatistica per rilevare la qualità realmente transnazionale di queste scritture. Va e non torna di Ron Kubati, Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio di Amara Lakhous, Abschied der zerschellten Jahre di Franco Biondi e Die Brücke vom goldenen Horn di Emine Sevgi Özdamar sono i quattro testi esaminati alla luce di questo paradigma analitico che, a ogni modo, è da intendersi come una proposta di lavoro che non mira a fornire soluzioni definitive, bensì a sviluppare un’ipotesi che dovrà essere verificata su un corpus ben più ampio. Da qui il punto interrogativo nel titolo del contributo, che vuole anche sottolineare la natura tutt’altro che definitiva del termine letteratura della migrazione e dei suoi confini.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4861653
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