Dall’impatto della globalizzazione e dal correlato superamento del dogma della sovranità derivano plurime conseguenze foriere di un nuovo modo di porsi delle relazioni tra ordinamento giuridico e fattore religioso. L’istituto dell’Intesa, come altre strumentazioni tecniche di settore, appare chiamato a ritrovare ragioni e contenuti di una continuità tra la sua originaria funzione e le esigenze di adattamento imposte da quest’innovazione. L’osservazione di partenza, al riguardo, è che contestualizzando i pertinenti asserti della pronuncia n. 52/2016 della Consulta, residua un nesso inscindibile tra i tre commi dell’art. 8 Cost. e, nello specifico, tra l’intesa (III co.) e l’”uguale libertà” (I co.): con la controprova offerta dalla prassi applicativa, che vede concorrere una percepibile mutazione di ruolo e significato dell’intesa stessa, da una parte, e rinnovate istanze di regolamentazione/qualificazione giuridica del ‘religioso’ (teso ad espandersi), dall’altra, in attuazione del detto principio di cui al I° comma dell’art. 8 (nonché di quello più generale di uguaglianza). Appresso a una disamina approfondita del tema e delle sue più salienti implicazioni teoriche, fornendo esemplificazioni tratte dall’evoluzione di plessi normativi ecclesiasticisticamente rilevanti, il lavoro traccia una possibile prospettiva di recupero della più genuina funzione libertaria, secondo uguaglianza, dell’intesa: ovverosia di un suo rinnovamento, in linea di continuità con le mutate esigenze della società multireligiosa e multiculturale.

Attualità delle Intese ex art. 8 Cost.

D'ANGELO, Giuseppe
2023

Abstract

Dall’impatto della globalizzazione e dal correlato superamento del dogma della sovranità derivano plurime conseguenze foriere di un nuovo modo di porsi delle relazioni tra ordinamento giuridico e fattore religioso. L’istituto dell’Intesa, come altre strumentazioni tecniche di settore, appare chiamato a ritrovare ragioni e contenuti di una continuità tra la sua originaria funzione e le esigenze di adattamento imposte da quest’innovazione. L’osservazione di partenza, al riguardo, è che contestualizzando i pertinenti asserti della pronuncia n. 52/2016 della Consulta, residua un nesso inscindibile tra i tre commi dell’art. 8 Cost. e, nello specifico, tra l’intesa (III co.) e l’”uguale libertà” (I co.): con la controprova offerta dalla prassi applicativa, che vede concorrere una percepibile mutazione di ruolo e significato dell’intesa stessa, da una parte, e rinnovate istanze di regolamentazione/qualificazione giuridica del ‘religioso’ (teso ad espandersi), dall’altra, in attuazione del detto principio di cui al I° comma dell’art. 8 (nonché di quello più generale di uguaglianza). Appresso a una disamina approfondita del tema e delle sue più salienti implicazioni teoriche, fornendo esemplificazioni tratte dall’evoluzione di plessi normativi ecclesiasticisticamente rilevanti, il lavoro traccia una possibile prospettiva di recupero della più genuina funzione libertaria, secondo uguaglianza, dell’intesa: ovverosia di un suo rinnovamento, in linea di continuità con le mutate esigenze della società multireligiosa e multiculturale.
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