La nota si propone di evidenziare la limitatezza del diritto di proprietà, da un lato, dal punto di vista della tutela dell’interesse privato, attraver- so l’esperibilità delle azioni processuali, tra le quali ricorre l’azione di regolamento di confini, oggetto del caso esaminato, che fungono anche da «limite» al potere proprietario, che potrebbe abusare dei suoi diritti. Dall’altro lato, dal punto di vista della tutela dell’interesse pubblico e, in particolare, analizzando le limitazioni poste: dall’art. 42 cost., ove si discorre della c.d. funzione sociale della proprietà e dall’art. 832 c.c., ove si prevede che «Il proprietario ha il diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico». Al fine di risolvere la controversia di cui si discorre, nella consulta- zione delle prove il giudice ha utilizzato un criterio gerarchico, ormai generalmente accolto dalla dottrina e giurisprudenza maggioritaria, ma non contenuto in alcuna previsione normativa, a dimostrazione del fatto che, attraverso il lavoro dell’interprete, si possa garantire una tutela piú vicina ed elevata al soggetto richiedente.
Eccezioni all’assolutezza proprietaria: azioni processuali e c.d. «funzione sociale»
Martina Zanfino
2023
Abstract
La nota si propone di evidenziare la limitatezza del diritto di proprietà, da un lato, dal punto di vista della tutela dell’interesse privato, attraver- so l’esperibilità delle azioni processuali, tra le quali ricorre l’azione di regolamento di confini, oggetto del caso esaminato, che fungono anche da «limite» al potere proprietario, che potrebbe abusare dei suoi diritti. Dall’altro lato, dal punto di vista della tutela dell’interesse pubblico e, in particolare, analizzando le limitazioni poste: dall’art. 42 cost., ove si discorre della c.d. funzione sociale della proprietà e dall’art. 832 c.c., ove si prevede che «Il proprietario ha il diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico». Al fine di risolvere la controversia di cui si discorre, nella consulta- zione delle prove il giudice ha utilizzato un criterio gerarchico, ormai generalmente accolto dalla dottrina e giurisprudenza maggioritaria, ma non contenuto in alcuna previsione normativa, a dimostrazione del fatto che, attraverso il lavoro dell’interprete, si possa garantire una tutela piú vicina ed elevata al soggetto richiedente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.