L’“Elogio storico del signor abate Antonio Genovesi” – che, pubblicato a Napoli nel 1772 in forma anonima e senza l’imprimatur ecclesiastico, conobbe altre due edizioni (quella veneziana del 1774 e quella fiorentina del 1781) – costituisce l’opera d’esordio di Giuseppe Maria Galanti, uno dei principali allievi ed eredi spirituali del filosofo economista scomparso nel 1769. Il presente contributo, in vista della pubblicazione dell’edizione critica dell’“Elogio”, attualmente in fase di elaborazione da parte di chi scrive, analizza le peculiarità dell’opera rispetto al genere cui appartiene – nel Settecento particolarmente aperto alla contaminazione con altri generi e dunque connotato da una pluralità di forme – e ripercorre le tappe fondamentali della sua vicenda editoriale, segnata dagli attacchi sferrati dalla censura ecclesiastica e dal fronte conservatore dal quale l’illuminista sannita fu, tra l’altro, accusato di plagio letterario. Il contributo, che prende anche in esame alcuni scritti a vario titolo collegati all’“Elogio”, tra i quali un inedito galantiano, reca in Appendice la trascrizione di una “Lettera” pubblicata per la prima volta nel 1778 da Galanti nel «Giornale fiorentino istorico-politico letterario» per difendersi appunto da tale infondata accusa.

A proposito di censura ecclesiastica, plagio letterario e Lumi meridionali: l’“Elogio storico dell’abate Genovesi” di Giuseppe Maria Galanti

Domenica Falardo
2024

Abstract

L’“Elogio storico del signor abate Antonio Genovesi” – che, pubblicato a Napoli nel 1772 in forma anonima e senza l’imprimatur ecclesiastico, conobbe altre due edizioni (quella veneziana del 1774 e quella fiorentina del 1781) – costituisce l’opera d’esordio di Giuseppe Maria Galanti, uno dei principali allievi ed eredi spirituali del filosofo economista scomparso nel 1769. Il presente contributo, in vista della pubblicazione dell’edizione critica dell’“Elogio”, attualmente in fase di elaborazione da parte di chi scrive, analizza le peculiarità dell’opera rispetto al genere cui appartiene – nel Settecento particolarmente aperto alla contaminazione con altri generi e dunque connotato da una pluralità di forme – e ripercorre le tappe fondamentali della sua vicenda editoriale, segnata dagli attacchi sferrati dalla censura ecclesiastica e dal fronte conservatore dal quale l’illuminista sannita fu, tra l’altro, accusato di plagio letterario. Il contributo, che prende anche in esame alcuni scritti a vario titolo collegati all’“Elogio”, tra i quali un inedito galantiano, reca in Appendice la trascrizione di una “Lettera” pubblicata per la prima volta nel 1778 da Galanti nel «Giornale fiorentino istorico-politico letterario» per difendersi appunto da tale infondata accusa.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4914336
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact