The aim of this article is to propose a reflective approach that, in line with the principles and values of inclusion, concentrates on what works and what is successful. It stimulates the identification of internal and external resources on which future educators and teachers can rely on to address the complexity inherent to teaching in the new integrated system that covers the first 6 years of a child’s education. This approach aims to favour the indispensable harmonisation between the head (knowledge), the hands (doing), and the heart (values and beliefs) necessary to encourage authentically inclusive practices and therefore guarantee quality education for all from pre-school years. The suggested tool is the reflective journal, considered to be a heuristic device that promotes self-directed learning. In addition, it provides stimuli for group discussion on the theory and practical experience that university students gradually come across during their study units and field practice. More specifically, the semi-structured journal offers students different approaches to reflection. It leaves space for their creativity, encourages retrospection and taking a glimpse into the future, as well promotes reflection in action and on action. Moreover, the tool provides a first approach to reflexivity, a professional competence that aids capacity building. It should, thus, be acquired during initial training so as to continue to mature throughout one’s life. Furthermore, as highlighted in the paper, the asset-based approach at the basis of the reflective activities envisaged, intends to promote the development of resilience, stimulate a positive vision and the identification of strengths, capacities and skills necessary to face their profession with greater serenity.

L’articolo intende proporre un rinnovato utilizzo del diario di bordo per favorire lo sviluppo di competenze riflessive e inclusive nei futuri educatori/maestri al fine di fronteggiare le complessità insite nell’agire educativo e didattico nel sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni. Riflettendo su ciò che funziona, su ciò che ha successo, e individuando le risorse interne ed esterne sulle quali essi possono far leva, si instaura quell’armonizzazione necessaria tra la testa (il sapere), le mani (il fare) e il cuore (i valori e le credenze) per sollecitare un agire educativo autenticamente inclusivo volto a garantire, quindi, percorsi educativi di qualità sin dai primi anni di vita. Adottando un approccio asset-based alla base delle attività riflessive previste, si intende favorire, inoltre, lo sviluppo della resilienza stimolando una visione positiva e individuando i punti di forza, capacità e abilità necessari per affrontare con maggiore sicurezza la propria professione. In tal senso, dunque, il diario di bordo è inteso come un dispositivo euristico che promuove un apprendimento autodiretto, nonché uno stimolo per il confronto e la discussione sui temi che gradualmente gli studenti universitari affrontano a livello teorico e pratico durante i corsi e le attività di tirocinio. Lo strumento, proposto in forma semi-strutturata, fornisce attività utili per un primo avvicinamento alla riflessività, competenza professionalizzante che va acquisita durante il percorso formativo e maturata lungo tutto l’arco della vita.

Armonizzare la testa, le mani e il cuore dei futuri educatori/maestri per un agire educativo inclusivo: un approccio riflessivo

Erika Marie Pace
;
Emanuela Zappala'
2021-01-01

Abstract

The aim of this article is to propose a reflective approach that, in line with the principles and values of inclusion, concentrates on what works and what is successful. It stimulates the identification of internal and external resources on which future educators and teachers can rely on to address the complexity inherent to teaching in the new integrated system that covers the first 6 years of a child’s education. This approach aims to favour the indispensable harmonisation between the head (knowledge), the hands (doing), and the heart (values and beliefs) necessary to encourage authentically inclusive practices and therefore guarantee quality education for all from pre-school years. The suggested tool is the reflective journal, considered to be a heuristic device that promotes self-directed learning. In addition, it provides stimuli for group discussion on the theory and practical experience that university students gradually come across during their study units and field practice. More specifically, the semi-structured journal offers students different approaches to reflection. It leaves space for their creativity, encourages retrospection and taking a glimpse into the future, as well promotes reflection in action and on action. Moreover, the tool provides a first approach to reflexivity, a professional competence that aids capacity building. It should, thus, be acquired during initial training so as to continue to mature throughout one’s life. Furthermore, as highlighted in the paper, the asset-based approach at the basis of the reflective activities envisaged, intends to promote the development of resilience, stimulate a positive vision and the identification of strengths, capacities and skills necessary to face their profession with greater serenity.
2021
L’articolo intende proporre un rinnovato utilizzo del diario di bordo per favorire lo sviluppo di competenze riflessive e inclusive nei futuri educatori/maestri al fine di fronteggiare le complessità insite nell’agire educativo e didattico nel sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni. Riflettendo su ciò che funziona, su ciò che ha successo, e individuando le risorse interne ed esterne sulle quali essi possono far leva, si instaura quell’armonizzazione necessaria tra la testa (il sapere), le mani (il fare) e il cuore (i valori e le credenze) per sollecitare un agire educativo autenticamente inclusivo volto a garantire, quindi, percorsi educativi di qualità sin dai primi anni di vita. Adottando un approccio asset-based alla base delle attività riflessive previste, si intende favorire, inoltre, lo sviluppo della resilienza stimolando una visione positiva e individuando i punti di forza, capacità e abilità necessari per affrontare con maggiore sicurezza la propria professione. In tal senso, dunque, il diario di bordo è inteso come un dispositivo euristico che promuove un apprendimento autodiretto, nonché uno stimolo per il confronto e la discussione sui temi che gradualmente gli studenti universitari affrontano a livello teorico e pratico durante i corsi e le attività di tirocinio. Lo strumento, proposto in forma semi-strutturata, fornisce attività utili per un primo avvicinamento alla riflessività, competenza professionalizzante che va acquisita durante il percorso formativo e maturata lungo tutto l’arco della vita.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4765344
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