In a view of the school as a complex adaptive system, understood as a set of interacting elements (Murray Gell-Mann, 1995; Sibilio, 2014), the role of teachers as true agents of change (Avrimidis & Norwich, 2002; Hattie, 2012) in adapting to meet the challenges posed by the multifaceted nature of today's society can be recognized. Particularly central is a training oriented towards the full realization of Inclusive Education, as suggested by numerous international documents (EADSNE, 2009, 2012, 2014). Considering this, the present contribution aims to propose an initial reflection on the potential of a crosspollination in teacher training between the research approach of appreciative inquiry and the language of music for inclusive educational design. This intention stems from the possibility of identifying common traits between the theoretical framework of appreciative inquiry, based on narrative and the sharing of personal stories in a positive light (Cooperider & Srivastva, 1987; Cooperrider et al., 2008), and music, a universal language capable of fostering dialogue and communication towards a common purpose. In this sense, incorporated into training pathways, positive narrative through musical means could potentially promote in teachers the acquisition of reflective and transformative skills enabling them to manage various situations, being flexible and adept at charting innovative educational and organizational paths both in addressing the present and guiding the future (Mezirow, 2003).

sieme di elementi interagenti (Murray Gell-Mann, 1995; Sibilio, 2014), è possibile riconoscere il ruolo dei docenti come veri agenti di cambiamento (Avrimidis & Norwich, 2002; Hattie, 2012) nell’adattarsi ad accogliere le sfide poste dalla poliedricità della società odierna. In particolare, assume rilevante centralità una formazione orientata, come suggerito da numerosi documenti internazionali, alla piena affermazione un’inclusive education (EADSNE, 2009, 2012, 2014). Alla luce di quanto detto, dunque, il presente contributo intende proporre una prima riflessione rispetto alla potenzialità di una contaminatio nella formazione dei docenti tra l’approccio di ricerca dell’appreciative inquiry, e il linguaggio musicale per una progettazione didattica inclusiva. Tale intenzione muove dalla possibilità di rilevare tratti comuni tra il framework teorico dell’appreciative inquiry, fondato sulla narrazione e sulla condivisione delle storie personali in chiave positiva (Cooperider & Srivastva, 1987; Cooperrider et al., 2008) e la musica, linguaggio universale capace di favorire dialogo e comunicazione per un fine comune. In tal senso, inserita nei percorsi formativi, la narrazione in positivo attraverso il dispositivo musicale potrebbe potenzialmente promuovere nel docente l’acquisizione di competenze riflessive e trasformative tali da essere in grado di gestire le varie situazioni, perché flessibile e avvezzo a tracciare percorsi didattici e organizzativi innovativi sia nel gestire il presente sia per orientare il futuro (Mezirow, 2003).

Piste Trasformative per la Formazione dei Docenti: Una Potenziale Contaminatio tra Appreciative Inquiry e Linguaggio Musicale

Capodanno Flavia
;
Alessio Di Paolo
;
Maurizio Sibilio
2024

Abstract

In a view of the school as a complex adaptive system, understood as a set of interacting elements (Murray Gell-Mann, 1995; Sibilio, 2014), the role of teachers as true agents of change (Avrimidis & Norwich, 2002; Hattie, 2012) in adapting to meet the challenges posed by the multifaceted nature of today's society can be recognized. Particularly central is a training oriented towards the full realization of Inclusive Education, as suggested by numerous international documents (EADSNE, 2009, 2012, 2014). Considering this, the present contribution aims to propose an initial reflection on the potential of a crosspollination in teacher training between the research approach of appreciative inquiry and the language of music for inclusive educational design. This intention stems from the possibility of identifying common traits between the theoretical framework of appreciative inquiry, based on narrative and the sharing of personal stories in a positive light (Cooperider & Srivastva, 1987; Cooperrider et al., 2008), and music, a universal language capable of fostering dialogue and communication towards a common purpose. In this sense, incorporated into training pathways, positive narrative through musical means could potentially promote in teachers the acquisition of reflective and transformative skills enabling them to manage various situations, being flexible and adept at charting innovative educational and organizational paths both in addressing the present and guiding the future (Mezirow, 2003).
2024
sieme di elementi interagenti (Murray Gell-Mann, 1995; Sibilio, 2014), è possibile riconoscere il ruolo dei docenti come veri agenti di cambiamento (Avrimidis & Norwich, 2002; Hattie, 2012) nell’adattarsi ad accogliere le sfide poste dalla poliedricità della società odierna. In particolare, assume rilevante centralità una formazione orientata, come suggerito da numerosi documenti internazionali, alla piena affermazione un’inclusive education (EADSNE, 2009, 2012, 2014). Alla luce di quanto detto, dunque, il presente contributo intende proporre una prima riflessione rispetto alla potenzialità di una contaminatio nella formazione dei docenti tra l’approccio di ricerca dell’appreciative inquiry, e il linguaggio musicale per una progettazione didattica inclusiva. Tale intenzione muove dalla possibilità di rilevare tratti comuni tra il framework teorico dell’appreciative inquiry, fondato sulla narrazione e sulla condivisione delle storie personali in chiave positiva (Cooperider & Srivastva, 1987; Cooperrider et al., 2008) e la musica, linguaggio universale capace di favorire dialogo e comunicazione per un fine comune. In tal senso, inserita nei percorsi formativi, la narrazione in positivo attraverso il dispositivo musicale potrebbe potenzialmente promuovere nel docente l’acquisizione di competenze riflessive e trasformative tali da essere in grado di gestire le varie situazioni, perché flessibile e avvezzo a tracciare percorsi didattici e organizzativi innovativi sia nel gestire il presente sia per orientare il futuro (Mezirow, 2003).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4879239
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