L’articolazione e la complessità delle sfide educative nel XXI secolo comportano la necessità di immaginare un’idea di educazione che sia capace di ricollocare discenti e docenti all’interno di una cornice didattica allargata e multidimensionale, in cui l’attività ludica, il corpo e il movimento non incarnino, in maniera riduttiva, il tempo della pausa ricreativa dalle “cose serie”, ma siano riconosciuti come quegli strumenti privilegiati capaci di intercettare richieste e bisogni impliciti e di tessere le trame di competenze e prospettive personalizzate. È importante riconoscere all’interno delle pratiche didattiche, già rinnovate dall’apporto delle tecnologie della conoscenza (Laurillard, 2014; Rivoltella & Rossi, 2017), un contesto esperienziale degli apprendimenti ulteriormente allargato in cui assumono spazio e valore attività di movimento e pratiche corporee in grado di offrire agli studenti possibilità di espressione assolutamente rinnovate. Il presente contributo si prefigge di disegnare un possibile itinerario di ricerca/intervento atto a valorizzare la connessione tra corpo, mente e ambiente con quelle dimensioni di natura motivazionale quali l’autostima, la fiducia, l’assertività, l’empatia e la reciprocità, che sostanziano le esperienze di significatività. Utilizzando il gioco e il movimento espressivo come veicolo e fondamento di comunicazione, conoscenza e relazione con se stesso e l’altro, si intendono delineare i tratti di un’impalcatura metodologica che orienti le consuete pratiche di educazione motoria verso la predisposizione di luoghi e percorsi di apprendimento che sappiano stimolare l’emergere di un investimento motorio autentico per favorire lo sviluppo della creatività, dell’autodeterminazione e del pensiero divergente.

Il corpo in gioco: verso un modello educativo integrato per lo sviluppo dell’espressività e dell’autodeterminazione

Marchesano Maria Virginia;Lucia Pallonetto;Valeria Minghelli;Carmen Palumbo
2025

Abstract

L’articolazione e la complessità delle sfide educative nel XXI secolo comportano la necessità di immaginare un’idea di educazione che sia capace di ricollocare discenti e docenti all’interno di una cornice didattica allargata e multidimensionale, in cui l’attività ludica, il corpo e il movimento non incarnino, in maniera riduttiva, il tempo della pausa ricreativa dalle “cose serie”, ma siano riconosciuti come quegli strumenti privilegiati capaci di intercettare richieste e bisogni impliciti e di tessere le trame di competenze e prospettive personalizzate. È importante riconoscere all’interno delle pratiche didattiche, già rinnovate dall’apporto delle tecnologie della conoscenza (Laurillard, 2014; Rivoltella & Rossi, 2017), un contesto esperienziale degli apprendimenti ulteriormente allargato in cui assumono spazio e valore attività di movimento e pratiche corporee in grado di offrire agli studenti possibilità di espressione assolutamente rinnovate. Il presente contributo si prefigge di disegnare un possibile itinerario di ricerca/intervento atto a valorizzare la connessione tra corpo, mente e ambiente con quelle dimensioni di natura motivazionale quali l’autostima, la fiducia, l’assertività, l’empatia e la reciprocità, che sostanziano le esperienze di significatività. Utilizzando il gioco e il movimento espressivo come veicolo e fondamento di comunicazione, conoscenza e relazione con se stesso e l’altro, si intendono delineare i tratti di un’impalcatura metodologica che orienti le consuete pratiche di educazione motoria verso la predisposizione di luoghi e percorsi di apprendimento che sappiano stimolare l’emergere di un investimento motorio autentico per favorire lo sviluppo della creatività, dell’autodeterminazione e del pensiero divergente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4908343
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