In the exceptional experience of the recent period, the inclusive potential of technologies - potential that is not intended to be given as such, but as a result of the synergy between technological tools and methodological systems - has been, in common perception, overturned, affirming a dangerous equation Technologies = Distance, which brings with it the equally dangerous corollary Distance = Exclusion. On the contrary, several experimental paths have, well before the lockdown and the massive experiences of distance learning, explored the possibility that technologies act, in a methodologically oriented educational framework, as a driving force for inclusive educational processes and constitute an opportunity to extend educational settings in extreme contexts of physical or digital isolation (home education, school in hospital). The work focuses on the need to design inclusive hybrid learning environments, starting from the consideration that the web is not an appendix of social reality, but is a place for the construction of social reality.

Nell’esperienza eccezionale del periodo recente, il potenziale inclusivo delle tecnologie – potenziale che non si intende dato in quanto tale, ma come risultante della sinergia tra strumenti tecnologici ed impianti metodologici – è stato, nella percezione comune ribaltato, affermandosi una pericolosa equazione Tecnologie = Distanza, che porta con sé l’altrettanto pericoloso corollario Distanza = Esclusione. Al contrario, diversi percorsi sperimentali hanno, ben prima del lockdown e delle esperienze massive di didattica a distanza, esplorato la possibilità che le tecnologie fungano, in un quadro educativo metodologicamente orientato, da volano ai processi educativi inclusivi e costituiscano il mezzo per potenziare la partecipazione nei setting tradizionali ed al tempo stesso estendere i setting educativi nei contesti estremi di isolamento fisico o digitale (istruzione domiciliare, scuola in ospedale, realtà territoriali “difficili dal punto di vista territoriale o socioculturale). Il lavoro si sofferma sulla necessità di progettare ambienti di apprendimento ibridi inclusivi, partendo dalla considerazione che il web non è un’appendice della realtà sociale, ma è luogo di costruzione della realtà sociale.

Spazio, tempo, corpo: il “qui ed ora” di studenti e docenti negli ambienti di apprendimento ibridi

Emanuela Zappalà;Vincenza Barra;Michela Galdieri
2021-01-01

Abstract

In the exceptional experience of the recent period, the inclusive potential of technologies - potential that is not intended to be given as such, but as a result of the synergy between technological tools and methodological systems - has been, in common perception, overturned, affirming a dangerous equation Technologies = Distance, which brings with it the equally dangerous corollary Distance = Exclusion. On the contrary, several experimental paths have, well before the lockdown and the massive experiences of distance learning, explored the possibility that technologies act, in a methodologically oriented educational framework, as a driving force for inclusive educational processes and constitute an opportunity to extend educational settings in extreme contexts of physical or digital isolation (home education, school in hospital). The work focuses on the need to design inclusive hybrid learning environments, starting from the consideration that the web is not an appendix of social reality, but is a place for the construction of social reality.
2021
Nell’esperienza eccezionale del periodo recente, il potenziale inclusivo delle tecnologie – potenziale che non si intende dato in quanto tale, ma come risultante della sinergia tra strumenti tecnologici ed impianti metodologici – è stato, nella percezione comune ribaltato, affermandosi una pericolosa equazione Tecnologie = Distanza, che porta con sé l’altrettanto pericoloso corollario Distanza = Esclusione. Al contrario, diversi percorsi sperimentali hanno, ben prima del lockdown e delle esperienze massive di didattica a distanza, esplorato la possibilità che le tecnologie fungano, in un quadro educativo metodologicamente orientato, da volano ai processi educativi inclusivi e costituiscano il mezzo per potenziare la partecipazione nei setting tradizionali ed al tempo stesso estendere i setting educativi nei contesti estremi di isolamento fisico o digitale (istruzione domiciliare, scuola in ospedale, realtà territoriali “difficili dal punto di vista territoriale o socioculturale). Il lavoro si sofferma sulla necessità di progettare ambienti di apprendimento ibridi inclusivi, partendo dalla considerazione che il web non è un’appendice della realtà sociale, ma è luogo di costruzione della realtà sociale.
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